Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore banche:
Chiusura di settimana principalmente positiva per i mercati azionari: il FTSE Mib segna un +0,9%, il Dax 30 un +0,8%, il Cac 40 un +0,3% e il FTSE 100 un -0,1%. Oltreoceano l’S&P 500 registra un +0,9%, il Dow Jones un +0,5%, e il Nasdaq un +1,0%.
Nel terzo trimestre l’utile netto di Société Générale è stato di 295 milioni di euro, superiore al consensus di 168 milioni grazie alla buona performance della propria banca d’investimento che ha compensato il forte calo della divisione retail francese del gruppo. Si tratta tuttavia di un calo dell’80% rispetto all’anno precedente, in quanto la banca ha registrato 340 milioni di svalutazioni legate ad alcune delle proprie attività, oltre a un accantonamento di 270 milioni per attività fiscali differite. I ricavi del gruppo sono scesi del 6,2% rispetto all’anno precedente attestandosi a circa 6,2 miliardi, al di sotto della media di 6,3 miliardi prevista dagli analisti principalmente a causa del picco dell’impatto delle coperture a breve termine sul margine di interesse raggiunto nel terzo trimestre del 2023 nel French retail. Il rapporto cost-to-income è al 70,4% nel terzo trimestre del 2023, con costi operativi in aumento di meno dell’1% rispetto al terzo trimestre del 2022, a perimetro costante. Viene segnalato un basso costo del rischio a 21 punti base nel terzo trimestre del 2023, ora previsto inferiore a 20 punti base per l’anno fiscale 2023.
UBS ha confermato la sua raccomandazione Buy su ING (+3,9%) ma ne ha limato il prezzo obiettivo da 17,8 a 17,6 euro.
Intesa Sanpaolo ha archiviato i primi nove mesi del 2023 con un utile netto pari a 6.122 milioni, in crescita su base annua del +85,3%.
Odeon Capital Group ha tagliato la raccomandazione da Buy a Hold su JPMorgan Chase con tp a 140 dollari.
Royal Bank of Canada (+0,9%) ha accettato di pagare una sanzione di 6 milioni di dollari per risolvere le accuse statunitensi di violazione dei controlli contabili interni, ha detto giovedì la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. Nell’accordo RBC, la più grande banca canadese, non ha né ammesso né negato le conclusioni della SEC.