Ieri il Ftse Italia Banche ha riportato un +1,1% rispetto al +0,8% del corrispondente europeo e al +0,7% del Ftse Mib.
Gli eurolistini hanno chiuso in denaro, mentre Wall Street procedeva cauta, con l’attenzione rivolta in particolare alla Fed e all’agenda macroeconomica. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è sceso a 179 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,51%.
Tra le Large Cap, Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha terminato le contrattazioni a +4,7%, Banco Bpm a +2,9%, Banca Monte dei Paschi di Siena a +1,0%, UniCredit a +0,8%, Mediobanca a +0,5% e Intesa Sanpaolo a +0,4%.
Al 30 settembre 2023 il margine di interesse del gruppo Bper si attesta a 2.381,5 milioni in crescita dell’88,9% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2022, grazie in particolare all’incremento dello spread commerciale conseguente al contesto favorevole dei tassi d’interesse, all’efficace gestione del pass–through sui depositi e al contributo derivante dal portafoglio di investimenti.
Tra le Mid Cap, Banca Popolare di Sondrio ha chiuso a +3,1% e Credito Emiliano a -1,1%.
A fine settembre 2023 il margine di intermediazione del gruppo Credem si attesta a 1.418,9 milioni, in crescita del 36,3% a/a.
Infine, tra le Small, Banca Profilo ha registrato un +0,5% e Banco di Desio e Brianza un +0,3%.