Ieri il Ftse Italia Banche ha riportato un +4,4% rispetto al -0,4% del corrispondente europeo e al +0,8% del Ftse Mib.
Gli eurolistini hanno chiuso misti, con Wall Street negativa dopo le prime ore di contrattazioni. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è sceso a 160 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%.
Tra le Large Cap, UniCredit ha terminato le contrattazioni a +8,1%, Banca Monte dei Paschi di Siena a +3,8%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna a +2,4%, Intesa Sanpaolo a +2,3%, Banco Bpm a +0,2% e Mediobanca a -0,6%.
Unicredit ha archiviato il 2023 con un netto contabile di Gruppo pari a 9,5 miliardi nel FY23 e un utile netto di 8,6 miliardi, in rialzo di oltre il 50% FY/FY, con un RoTE rispettivamente del 16,6% o del 20,5% su un CET1 ratio al 13%, aggiustato per il capitale in eccesso. Il 2023 ha anche segnato un anno di progressi significativi in ambito ESG, con la definizione di ulteriori obiettivi settoriali diretti all’azzeramento delle emissioni e il continuo supporto ai clienti verso una transizione giusta.
Tra le Mid Cap, Credito Emiliano ha chiuso a +3,4% e Banca Popolare di Sondrio a +1,4%.
Infine, tra le Small, Banco di Desio e Brianza ha registrato un +3,3% e Banca Profilo un -1,0%.