Mercati asiatici – Seduta contrastata in scia al colosso dell’AI Nvidia

Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in calo di ieri a Wall Street.

In Cina Shanghai cede lo 0,4% mentre Shenzhen guadagna l’1,3%, cauta Hong Kong (+0,2%). Sulla parità il Giappone, con Nikkei a -0,1% e Topix flat.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -1,1%, S&P500 a -0,6% e Dow Jones a -0,4%.

Sotto pressione soprattutto il settore tecnologico a seguito delle indicazioni poco incoraggianti di Nvidia, anche se le aspettative di un calo dei tassi di interesse hanno contribuito a limitare le perdite complessive.

Il colosso dei chip, leader nei processori per l’IA, nel secondo trimestre ha aumentato su base annua i ricavi del 122% a 30,04 miliardi di dollari e l’utile del 168% a 16,6 miliardi e ha alzato la stima base per il fatturato del terzo trimestre a 32,5 miliardi rispetto ai 31,77 miliardi attesi dagli analisti. Il rallentamento rispetto ai risultati triplicati nei trimestri precedenti però preoccupa gli operatori. Il titolo Nvidia infatti ha perso oltre l’8% nelle contrattazioni aftermarket.

L’attenzione degli investitori è ora rivolta a valutare l’outlook sui tagli ai tassi d’interessi da parte della Fed: nuove indicazioni sono attese dall’agenda macroeconomica, con lo sguardo rivolto in particolare alla seconda lettura sul Pil Usa del 2Q24 e ai dati settimanali sulle richieste di disoccupazione (oggi), e ai dati di luglio sul deflatore PCE (venerdì).

Intanto in Cina è continuata una serie di trimestrali cupe. Le azioni del produttore di veicoli elettrici Li Auto sono crollate fino al 15% dopo aver mancato le stime. Anche la concorrente BYD è scesa nonostante un balzo del 33% negli utili. Ad aggravare l’umore negativo, UBS Group ha declassato le sue previsioni per la crescita della Cina per quest’anno e il prossimo, segnalando un crollo del mercato immobiliare più profondo del previsto.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,113 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 144,7. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 77,7 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 74,7 dollari.