Seduta in denaro per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in rosso di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,7% e l’1,2%, Hong Kong avanza dello 0,8%. Positivo anche il Giappone, con Nikkei a +0,4% e Topix a 0,1%.
Oltreoceano, Nasdaq e Dow Jones hanno terminato entrambi a -0,9%, l’S&P500 ha ceduto lo 0,8%.
Le tensioni commerciali restano sotto i riflettori dopo che il presidente Usa ha annunciato l’introduzione di nuove tariffe doganali nei confronti di 14 Paesi che non hanno ancora raggiunto un accordo con gli Stati Uniti.
In aggiunta, l’inquilino della Casa Bianca ha minacciato un ulteriore dazio del 10% contro i Paesi che si allineano con quelle che ha definito “politiche anti-americane dei Brics”.
Trump ha inoltre firmato un ordine esecutivo che proroga dal 9 luglio al 1° agosto la scadenza per l’introduzione dei dazi reciproci, per lasciare più tempo ai negoziati.
Secondo le lettere pubblicate da Trump sul suo social Truth, a partire dal 1° agosto le merci esportate negli Stati Uniti da Giappone, Corea del Sud, Malesia, Kazakistan e Tunisia saranno soggette a dazi del 25%. Dazi maggiori colpiranno l’Indonesia (32%), il Bangladesh (35%), Cambogia e Thailandia (36%), Laos e Myanmar (40%).
Intanto, la Reserve Bank of Australia ha deciso di mantenere i tassi di riferimento al 3,85% durante la riunione di luglio, a fronte delle previsioni del mercato che davano per certo un taglio di 25 punti base.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,174 e il cambio dollaro/yen a 146,2. Tra le materie prime, petrolio in frazionale calo con il Brent (-0,5%) a 69,2 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 67,5 dollari al barile.