Prende il via oggi, in Wyoming, l’atteso convegno annuale di Jackson Hole che riunisce per tre giorni, fino a sabato, le principali Banche Centrali mondiali. La giornata più attesa sarà senz’altro quella di venerdì, in cui interverranno il presidente della Fed, Janet Yellen e il numero uno della Bce, Mario Draghi.
Alle ore 16:00 di domani è previsto il discorso della Yellen, che parlerà in apertura del meeting sulla stabilità finanziaria. La Chairman tratterà inoltre altri temi quali i rischi relativi al mercato del lavoro, ormai in piena occupazione, e quelli di un rallentamento della politica monetaria restrittiva sul tasso di inflazione, che potrebbe sfuggire al controllo della Banca Centrale statunitense.
Gli investitori cercheranno dunque di capire se la Fed alzerà almeno un’altra volta i tassi da qui alla fine dell’anno, per bilanciare i loro investimenti tra azioni ed obbligazioni nei prossimi mesi. La direzione della politica americana, inoltre, condizionerà in tempi brevi anche quello delle altre Banche Centrali mondiali, tanto più la velocità di rialzo dei tassi statunitensi sarà accelerato.
Ulteriori considerazioni potrebbe essere esplicitate sui tempi di inizio dell’attività di riduzione dell’attivo di bilancio, attraverso la lenta ma progressiva vendita dei titoli in portafoglio, per riassorbire la liquidità immessa nel sistema negli ultimi anni.
Alle ore 21:00 sarà invece il turno di Mario Draghi. Difficilmente verrà trattato il tema del tapering, la riduzione degli stimoli di politica monetaria sulla quale si discuterà in autunno, come annunciato dallo stesso presidente. Al contrario potrebbero emergere spunti interessanti a riguardo della recente sopravvalutazione dell’euro, che preoccupa l’autorità monetaria europea poiché danneggia gli sforzi di rinvigorire il tasso di inflazione.