Media – Indice poco mosso (+0,2%), tonica Mediaset (+3,6%)

Ottava stabile per il settore dei media (+0,2%) che sottoperforma il progresso del 3,7% del corrispondente indice europeo di confronto. In flessione dello 0,2% Piazza Affari sui cinque giorni.

Settore mosso a livello internazionale dal botta e risposta tra 21st Century Fox e Comcast per l’acquisto di Sky. Dopo l’offerta messa sul piatto da Fox di 14 sterline per azione ha risposto Comcast con 14,75 sterline. Sempre in ambito di fusioni e maxi acquisizioni, il dipartimento di giustizia statunitense ha mosso un appello contro l’approvazione senza condizioni alla megafusione da 85 miliardi di dollari tra At&t e Time Warner.

Tanti i dati pubblicati a livello settoriale nel corso della settimana, a partire da quelli relativi  alle diffusioni cartacee e digitali, riferiti allo scorso mese di maggio per quotidiani (+2,7%) e settimanali (-0,6%) e al mese di aprile per i mensili (-8,8%). Nielsen ha invece comunicato il dato relativo agli investimenti pubblicitari sempre del mese di maggio, scesi dell’1,8%.

Il report annuale sul 2017 presentato in parlamento dall’Agcom sul settore dei media, evidenzia la lenta ripresa della raccolta pubblicitaria, grazie principalmente all’online che cresce ancora a due cifre, mentre quasi tutti i mezzi tradizionali registrano un andamento negativo. Complessivamente, nel 2017 gli investimenti pubblicitari sui media si sono attestati a 7,36 miliardi (+1,5%).

Secondo fonti vicine alla situazione, sia Sky Italia che Mediaset starebbero concludendo accordi con il servizio video streaming di Perform, Dazn, dove saranno visibili alcune partite del campionato di calcio di Serie A.

Forte progresso sui cinque giorni per il titolo del Biscione (+3,6%).

Nonostante i rialzi registrati nella seduta di giovedì, entrambi i titoli del patron Urbano Cairo chiudono in negativo la settimana. In particolare, lascia sul terreno il 4% Cairo Communication e lo 0,9% la controllata Rcs Mediagroup.

Cede il 2% Mondo Tv. La società ha comunicato in settimana di voler rinunciare alla creazione del parco divertimenti in Cina. Il focus della società rimarrà quindi lo sviluppo del core business anche per linee esterne, grazie alle risorse della recente linea di obbligazioni convertibili con Atlas, in un anno come il 2018 che promette di essere il migliore in termini di redditività, con l’utile netto in crescita e il patrimonio netto prevedibilmente sopra i 100 milioni.

Poco mosse le altre società del settore. Da segnalare i cali di Class Editori (-3,6%).