Banche – Partenza in calo (-1,1%), crolla Carige (-10,7%)

Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un ribasso dell’1,1% e in linea all’omologo europeo (-1%), frenando anche il Ftse Mib (-0,9%).

Il mercato, dopo le rassicurazioni arrivate dai principali esponenti dell’esecutivo sul fatto che le misure che saranno implementate per sostenere la crescita non impatteranno sul rapporto deficit/Pil, attende di conoscere i target quantitativi della manovra che sarà approvata il prossimo 27 settembre, a partire proprio da tale rapporto. In proposito il premier, Giuseppe Conte, ha affermato che “Ci sono sempre progressi. Non facciamo arretramenti, la fumata bianca è già iniziata, c’è una fumata bianca ogni volta che lavoriamo e ci incontriamo”.

In tale scenario lo spread Btp-Bund risale in area 240 pb (fonte Borsa Italiana, un rialzo riconducibile a una motivazione tecnica derivante dal cambiamento del titolo benchmark di riferimento), contribuendo a rallentare la corsa del comparto bancario, su cui sono anche scattate fisiologiche prese di profitto dopo l’ottava molto positiva appena archiviata.

Seduta contrastata per i titoli del listino principale, tra i quali regge l’urto Bper (+1,2%), i cui vertici a breve alzeranno il velo sul nuovo piano industriale. Buona resistenza anche per Ubi (-0,2%), la cui assemblea tra meno di un mese sarà chiamata ad approvare la riforma della governance.

Nel Mid Cap moderato calo per Credem (-0,2%), mentre frena ancora Popolare Sondrio (-0,6%). Qualche realizzo su Mps (-1%), dopo il forte scatto della settimana scorsa. Prese di beneficio su Creval (-2,3%), dopo il rally dell’ultimo mese in cui l’attenzione del mercato è stata concentrata sul rinnovo del cda che sarà sancito nell’assemblea del prossimo 12 ottobre.

Tra le Small Cap tonfo di Carige (-10,7%), dopo che sono circolate voci di un possibile nuovo aumento di capitale per la banca, con i nuovi vertici (Fabio Innocenzi appena nominato Ad dal nuovo board) che hanno assicurato che il nuovo piano di conservazione del capitale sarà varato nei termini indicati dalla Bce, cioè entro il 30 novembre. Si allontana l’ipotesi di una fusione in tempi brevi con un altro istituto.

Ancora acquisti su Banco Desio (+0,5%), reduce da una settimana in cui ha messo a segno un rialzo di oltre il 2 per cento.