Bper – Al lavoro in vista del rinnovo del board

Il prossimo aprile è fissata l’assemblea degli azionisti di Bper che dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione. Sarebbe la prima nomina del board dopo la trasformazione in spa.

Sarebbero già cominciate, secondo rumor di stampa, le manovre dell’attuale management per cercare di capire le intenzioni dei principali soci. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare alla presentazione di una lista unica, approvata da tutti gli azionisti più rilevanti.

Il principale interlocutore resta Unipol, azionista della banca modenese con una quota appena sotto il 10 per cento. In rappresentanza della compagnia bolognese potrebbero sedere tre esponenti nel prossimo board (attualmente è presente solo Alfonso Roberto Galante).

Un ruolo decisivo potrebbe essere giocato anche dalle fondazioni (Banco di Sardegna, Provincia dell’Aquila, Banca del Monte di Foggia, Cr Bra e Cr Vignola), che potrebbero presentarsi con una quota vicino al 10% e candidare anch’esse tre esponenti nel nuovo cda. In particolare, il peso maggiore sarebbe assunto dalla Fondazione di Sardegna, socio con una quota del 3% del capitale che, secondo recenti rumor, potrebbe salire ancora tramite un concambio tra le azioni del Banco di Sardegna e quelle della stessa Bper.

Nella partita potrebbe essere importante anche la volontà di alcuni imprenditori locali che fanno capo a Giorgio Pulazza, riuniti in un patto di sindacato che detiene circa il 4,6% dell’istituto emiliano.

La partita principale al momento riguarderebbe la nomina del presidente. Secondo le ultime indiscrezioni, il commercialista Carlo Corradini starebbe raccogliendo un ampio consenso. Un’altra possibilità è anche la riconferma dell’attuale presidente Luigi Odorici.

Tra gli amministratori in scadenza di mandato dovrebbero essere confermati lo stesso Odorici, Alessandro Vandelli (che manterrebbe anche l’incarico di Ceo) e l’ex presidente Ettore Caselli.

A circa un’ora dall’apertura delle contrattazioni a Piazza Affari il titolo cede l’1,2% a 4,46 euro, mentre l’indice di settore guadagna lo 0,3 per cento.