Carige ancora sugli scudi a Piazza Affari. I titoli dell’istituto genovese segnano un rialzo del 3,3% toccando il prezzo di 0,0094 euro e avvicinandosi nuovamente al prezzo di collocamento dell’aumento di capitale, pari a 0,01 euro. Il tutto con elevati volumi degli scambi. Oggi poco prima delle ore 12:00 sono già passati di mano 860 milioni di pezzi, contro una media degli ultimi tre mesi pari a 569 milioni.
Nel giro degli ultimi tre giorni, incluso oggi, sono passati di mano 4,9 miliardi di azioni, pari all’8,8% del capitale. Un volume notevole che potrebbe far pensare agli acquisti di un investitore forte. Magari proprio il gruppo Malacalza, attuale socio di maggioranza con una partecipazione del 20,6% del capitale, ma che è stato autorizzato dalla Bce a salire al 28 per cento. Comprando attualmente sul mercato, l’imprenditore piacentino realizzerebbe un risparmio rispetto a quanto avrebbe speso per acquistare il medesimo quantitativo di titoli nel corso dell’aumento di capitale. Ma il gap si sta chiudendo. Se in ogni caso ci fosse Malacalza in denaro a Piazza Affari, c’è da attendersi una comunicazione in caso superi la soglia del 25 per cento.
Intanto ieri si è tenuto il cda del gruppo che ha fatto il punto sui diversi cantieri aperti, dopo la conclusione con successo del rafforzamento patrimoniale per un miliardo complessivo. Dopo la cessione da 1,2 miliardi di sofferenze avvenuta nell’ultimo trimestre 2017 e la cartolarizzazione da 900 milioni, ora l’attenzione è sul portafoglio delle inadempienze probabili che a fine settembre ammontavano a 3,2 miliardi. Per questo comparto l’idea è quella di procedere caso per caso, con la cessione di singole posizioni ben individuate. L’esame riguarderà anche la posizione più importante, per un controvalore di 500 milioni verso una compagnia navale, per la quale si potrebbe procedere a una vendita di singole porzioni.