ll Ftse Italia Banche termina con un progresso dell’1,4% e sovra-performando di oltre un punto percentuale l’analogo europeo (+0,3%), azzerando il rosso della giornata precedente e trascinando anche il Ftse Mib (+1,2%).
Il comparto bancario, che ha accelerato nell’ultima parte della seduta, è stato sostenuto anche dalla versione definitiva più morbida dell’Addendum pubblicato ieri dalla Vigilanza della Bce, che ha confermato la svalutazione integrale in 7 anni per gli npl assistiti da garanzia e in due anni per quelli non garantiti. La misura sarà valida solo per i crediti che vengono classificati come deteriorati a partire dal prossimo 1° aprile. La novità più rilevante riguarda i crediti garantiti, che potranno essere svalutati a partire dal terzo anno. Francoforte ha sottolineato che gli impatti derivanti dall’applicazione del provvedimento, non vincolante, saranno gestibili per le banche.
Mercoledì, invece, era stata la Commissione Ue, a divulgare il proprio documento relativo alla gestione dei crediti problematici.
Nel listino principale gli acquisti premiano tutti i titoli, a partire da Unicredit (+2,4%), Banco Bpm (+1,6%) e Ubi (+1,7%), sostenuti anche dalla recente conferma della raccomandazione di acquisto da parte di alcuni analisti.
Moderato rialzo con recupero finale per Mps (+0,2%), che starebbe valutando la cessione di un portafoglio di unlikely-to-pay (utp) riguardante posizioni comprese tra 5 e 50 milioni.
Nel Mid Cap tornano gli acquisti sia su Popolare Sondrio (+1,5%), che resta in attesa del pronunciamento della Consulta sulla riforma delle banche popolari, sia su Credem (+0,4%), percepito come tra gli istituti italiani più solidi.
Rimbalza Creval (+4,2%) dopo due giorni di stop, nel giorno in cui ha completato la vendita dei diritti rimasti inoptati nell’ambito dell’aumento di capitale da 700 milioni.