Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo del 2,8% e sotto-performando di oltre un punto percentuale all’omologo europeo (-1,7%), risentendo del rosso sul comparto bancario (-1,7%) e facendo peggio del Ftse Mib (-1,9%). L’andamento di quest’ultimo è stato penalizzato anche dalle preoccupazioni generate dai dazi introdotti dal presidente americano Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio, che entreranno in vigore oggi e che tra gli altri escludono la Ue in attesa di una soluzione definitiva con Washington, oltreché da alcuni dato macro al di sotto delle attese, in particolare gli indici Pmi.
Le vendite sul settore creditizio si ripercuotono sui titoli dell’asset management, che terminano con ribassi compresi tra l’1% e il 2,5%, tra cui Anima che nel frattempo ha comunicato le condizione dell’aumento di capitale da 300 milioni.
Riesce a contenere le perdite Poste Italiane (-0,9%), con il titolo che ha acquisito più forza dopo la presentazione del nuovo piano industriale.
Giornata pesante per Exor (-4%), che si muove allineato all’andamento delle principali controllate quotate.
Tra le Small Cap reggemeglio l’urto Banca Farmafactoring (-0,3%), che comunque non interrompe il trend negativo intrapreso da inizio anno.
Tra le Small Cap nuovo pesante arretramento per Banca Intermobiliare (-5,3%), con il consigliere delegato Giorgio Girelli che lascerà l’incarico una volta perfezionata la vendita della quota di controllo al fondo Attestor, con quest’ultima che dovrebbe sbloccarsi a breve.
In controtendenza Mittel (+3%), che ha beneficiato dei buoni risultati riportati nel 2017 i quali hanno visto il ritorno all’utile per 16,9 milioni.