ll Ftse Italia Banche chiude con un frazionale dello 0,3% e in linea all’analogo europeo (-0,4%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-0,3%). Quest’ultimo continua ad essere rallentato anche delle timori provocati a livello internazionale della disputa commerciale Stati Uniti/Cina a colpi di dazi.
Il settore creditizio, dunque, termina sottotono una giornata caratterizzata da alti e bassi. Il comparto è frenato anche dalle incertezze legate alla formazione del nuovo esecutivo, in attesa del responso delle consultazioni avviate al Quirinale ieri.
Nel listino principale quasi tutti i titoli riescono a galleggiare attorno alla parità, inclusa Bper (+0,1%), con il patto dei soci storici della banca che ha confermato gli accordi raggiunti in prossimità dell’assemblea per l’approvazione del bilancio e per il rinnovo del cda prevista per il 14 aprile.
Mps (+1,5%) interrompe momentaneamente il trend ribassista iniziato dopo la pubblicazione dei risultati 2017, nel giorno in cui l’Ad Marco Morelli ha tenuto a Londra degli incontri con alcuni investitori istituzionali.
Nel Mid Cap lieve progresso per Popolare Sondrio (+0,4%) in attesa di novità in vista della trasformazione in spa, mentre prevalgono le vendite su Credem (-1,1%), con il mercato che attende novità sul fronte delle potenziali aggregazioni.
Gli acquisti premiano ancora Creval (+0,9%), supportato ancora dall’ottimo esito dell’aumento di capitale da 700 milioni che ne ha migliorato la percezione presso gli investitori.
Tra le Small Cap in luce Carige (+1,2%), che ha perfezionato la cessione a Nexi delle attività di merchant acquiring (Pos) per un corrispettivo pari a 25 milioni.