ll Ftse Italia Banche termina l’ottava con un lieve progresso dello 0,2% e in direzione opposta all’analogo europeo (-0,7%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (+0,4%). Quest’ultimo mantiene una certa cautela in attesa di novità sul fronte della politica interna per la formazione del nuovo esecutivo, mentre su quello geopolitico internazionale gli animi vanno rasserenandosi.
Il settore creditizio è riuscito a tenere beneficiando anche di un report positivo di Deutsche Bank, dal quale si evincono aspettative positive sulle banche tricolore e che il 2018 segnerà la svolta per quanto riguarda i crediti deteriorati e l’attività commerciale.
Il comparto è sostenuto anche dalle attese positive di Equita sulle ormai imminenti trimestrali fissate tra l’8 e l’11 maggio, grazie soprattutto alla riduzione del costo del rischio. Buone notizie anche sul fronte della Vigilanza Bce, che ha rinviato la decisione su come trattare lo stock esistente di crediti deteriorati.
Settimana in chiaroscuro per i titoli del listino, tra cui spicca Ubi (+3,5%) che punta a raggiungere un npe ratio lordo di circa il 9% entro fine 2019 secondo quanto dichiarato dal Ceo Victor Massiah.
Frazionale rialzo per Intesa Sanpaolo (+0,6%), supportata dalle parole del Ceo Carlo Messina che nel corso dell’assemblea tenutosi lo scorso venerdì ha sottolineato che i risultati di quest’anno saranno migliori di quelli del 2017.
Arretra Bper (-2,9%), nonostante il rapporto fra crediti deteriorati lordi e crediti totali di Bper (npe ratio) potrebbe diminuire sotto il 14% entro la fine del 2018 e quindi meglio delle aspettative iniziali del 15 per cento.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (+2,9%) rafforza lo scatto dell’ottava precedente, in attesa che emergano novità sul fronte della trasformazione in spa. Gli acquisti premiano anche Credem (+2,4%), che nel frattempo ha riorganizzato la rete del wealth management.
Su Creval (-4,5%) scattano i realizzi dopo l’ottima performance della settimana precedente. Il presidente Miro Fiordi ha ribadito che la banca sta andando avanti con l’implementazione del piano strategico, anche in vista di un possibile merger. Inoltre, il manager ha sottolineato che la banca sta lavorando alla riforma della governance, visto dopo la ricapitalizzazione è di fatto diventata una public company data la prevalenza degli investitori istituzionali nel capitale.
Tra le Small Cap scatta Carige (+8,5%), beneficiando anche delle parole dell’azionista Raffaele Mincione sul fatto che la banca potrebbe valere il doppio o anche il triplo se accettasse di essere acquistata. Inoltre, la banca ha ricevuto talmente tante richieste per il pacchetto di unlikely to pay da 500 milioni messo in vendita che ha dovuto posticipare a fine aprile il termine per ricevere le offerte.
In luce Banco Desio (+2,6%), il cui board nelle scorse settimane ha dato il via libera alla cessione di un pacchetto da 1,1 miliardi di crediti deteriorati e con la banca che ha ribadito di volere crescere in maniera organica.
Buon rialzo per Banca Profilo (+1,1%), con gli investitori che hanno apprezzato l’acquisto della società di gestione Dynagest da parte della controllata svizzera.