Banche – Partenza sopra la parità (+0,2%), toniche Bper (+1%) e Mps (+0,7%)

Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un lieve progresso dello 0,2% e in linea all’analogo europeo (+0,3%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (+0,2%). Quest’ultimo è in parte frenato dal fatto che quasi sicuramente non si arriverà alla formazione di un nuovo esecutivo, poiché le forze politiche non riescono a trovare un compromesso. Addirittura il leader del M5S, Luigi Di Maio, ha proposto di tornare alle urne il prossimo giugno.

E l’incertezza politica rallenta anche il comparto bancario, anche per effetto della risalita dello spread di 5 punti base. Tuttavia, il settore tiene botta, sostenuto anche dalle attese positive sulle ormai imminenti trimestrali.

Nel listino principale Bper (+1%) recupera parte del rosso della settimana precedente, supportato dalla possibilità che l’Npe ratio potrebbe diminuire sotto il 14% entro la fine del 2018 e quindi meglio delle aspettative iniziali del 15 per cento. Si segnala che la banca modenese è stato oggetto della Lettera all’Investitore di Market Insight.

Parziale risalita per Mps (+0,7%), su cui nelle ultime sedute erano scattate delle prese di profitto dopo il rally seguito alle rassicurazioni dell’Ad Marco Morelli sulla prosecuzione del piano nei tempi previsti.

Nel Mid Cap Popolare Sondrio termina flat, dopo che l’assemblea lo scorso sabato ha approvato il dividendo di 0,07 euro per azione e attribuito al cda la delega per aumentare i capitale sociale di 40 milioni nell’ambito dell’acquisizione del 51% di Cr Cento. Gli acquisti premiano Credem (+2,4%), con il mercato che ha apprezzato la riorganizzazione della rete del wealth management.

Torna leggermente a salire Creval (+0,2%) dopo il calo della settimana precedente, con Ii presidente Miro Fiordi ha ribadito che la banca sta andando avanti con l’implementazione del piano strategico, anche in vista di un possibile merger. Inoltre, il manager aveva  precisato che l’istituto ha avviato il cantiere relativa alla riforma della governance, visto che dopo la ricapitalizzazione è di fatto diventato una public company data la prevalenza degli investitori istituzionali nel capitale.

Tra le Small Cap prosegue il buon momento di Carige (+1,1%), beneficiando anche delle parole dell’azionista Raffaele Mincione che ha affermato di sperare in un’aggregazione entro diciotto mesi.

Arretra Banca Profilo (-1,1%), la cui performance è stata penalizzata dallo stacco del dividendo di 0,005 euro.