Utility – Vendite sul settore, in controtendenza Falck Renewables (+16%)

Settimana negativa per il settore utility a piazza Affari, con il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha evidenziato un -4,8%, sottoperformando sia il corrispondente europeo (-1,3%) sia il Ftse Mib (-0,7%).

Tra le Big Cap del settore utility e delle rinnovabili quotate sul listino milanese, il risultato settimanale migliore è stato portato a casa da Snam e Terna, seppur rispettivamente con un -3,2% e -3,3%, che hanno annunciato i dati trimestrali. Nel dettaglio il colosso di San Donato nel periodo gennaio-marzo dell’anno in corso ha registrato ricavi pari a 630 milioni di euro, in linea con quelli del 1° trimestre del 2017 e leggermente sotto le stime di consensus e un utile netto di 254 milioni, invariato rispetto allo stesso periodo del 2017 e leggermente sopra le attese. La seconda ha invece riportato ricavi pari a 538 milioni di euro, in progresso del 2,7% rispetto a quelli del 1° trimestre del 2017 e leggermente sopra le stime di consensus e un utile netto di 183  milioni, in crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2017 e superiore del 4,7% rispetto alle attese.

A seguire Italgas (-4,1%) che nel primo trimestre 2018 ha registrato un Ebitda in crescita dell’8,1% su base annua e in linea con le attese, ma anche un utile netto di in progresso del 4,5% rispetto ai prime tre mesi del 2017 ma leggermente inferiore alle stime di consensus e A2A (-4,5%), quest’ultima nonostante conti trimestrali con ricavi in progresso dell’11,7% rispetto a quelli riclassificati del 1° trimestre del 2017 e superiori del 9,8% rispetto alle stime di consensus e un utile netto di 173 milioni, evidenziando una contrazione del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2017 a causa dell’aumento dell’imposte, ma al di sopra del 3,6% rispetto alle attese.

Enel (-5,9%), come Iberdrola, è uno dei gruppi che ha finora avanzato un’offerta e che è rimasto ufficialmente in gara per la conquista di Eletropaulo mentre Energisa, che aveva presentato la proposta più bassa, ha deciso di ritirarsi. Inoltre il colosso elettrico italiano ha comunicato i conti trimestrali, che hanno registrato ricavi pari a 18.946 milioni di euro, in calo del 2,2% rispetto a quelli del 1° trimestre del 2017  e al di sotto del 3,4% rispetto alle stime di consensus e un utile netto di 1.169 milioni, evidenziando un balzo del 18,9% rispetto allo stesso periodo del 2017 e ben al di sopra rispetto alle attese.

Nel segmento delle Mid Cap, la performance migliore dell’ultima ottava è stata registrata da Erg (+0,9%), il cui Cda si riunirà oggi per l’approvazione dei conti al 31 marzo 2018, seguita da Iren (-1,7%), dopo i conti trimestrali, che hanno evidenziato ricavi pari a 1,07 miliardi di euro, in crescita dell’1,8% su base annua e superiori del 5,3% rispetto al consensus e un utile netto di 110 milioni, evidenziando una crescita del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2017 e al di sopra dell’1,7% rispetto alle attese, ed Acea (-2,9%), che ha invece riportato nel primo trimestre 2018 ricavi per 745,5 milioni, in progresso del 2,7% rispetto al primo trimestre del 2017 e un utile netto in progresso del 17,7% su base annua, malgrado l’aumento del 7,5% rispetto ai primi tre mesi del 2017

Vendite anche su Hera (-3,1%), nonostante i buoni dati trimestrali presentati al mercato, con ricavi pari a 1,74 miliardi di euro, in crescita del 10,4% rispetto a quelli del 1° trimestre del 2017 e un utile netto di 121 milioni, evidenziando una crescita del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2017 e al di sopra del 5,2% rispetto alle stime di consensus.

Tra i titoli delle società a minore capitalizzazione si è distinta Falck Renewables (+16%),  dopo i conti ben sopra le attese, con un Ebitda di 54,8 milioni di euro, in crescita del 21% su base annua e superiore del 9,1% alle stime degli analisti, e un Ebit di 38,5 milioni, in aumento del 36,5% su base annua e superiore del 17,5% al consensus.

Ha lasciato invece sul terreno il 2,2% Edison, dopo i dati trimestrali, che hanno riportato un fatturato totale di 2,65 miliardi di euro, in flessione del 3,3% a/a e un utile netto di 42 milioni rispetto a un rosso di 19 milioni dello stesso periodo del 2017.

Ha ceduto invece 3,5% Alerion che nel primo trimestre 2018 ha riportato ricavi per 19,5 milioni di euro, in progresso del 19% rispetto al 1° trimestre del 2017 e un Ebitda pari a 17,7 milioni, in aumento del 25,5% su base annua. Inoltre il Consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Josef Gostner ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario non garantito, non convertibile e non subordinato per un controvalore minimo di 130 milioni di euro e massimo di 160 milioni di euro, con scadenza a 78 mesi (sei anni e sei mesi).