Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dello 0,6% in direzione opposta rispetto all’analogo europeo (-0,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,3%). Quest’ultimo si porta ancora dietro qualche strascico legato all’incertezza politica, con Lega e M5S che sembrano non avere ancora trovato la quadra per la formazione del nuovo esecutivo e per cui potrebbero servire ancora alcuni giorni.
Il comparto bancario, tuttavia, al momento continua a resistere a tale contesto, supportato anche dai buoni risultati evidenziati dalle ultime trimestrali.
Nel listino principale prosegue il buon momento di Bper (+1,1%) e Ubi (+1,7%), ancora sostenute dai solidi conti riportati nel primo trimestre 2018. La banca lombarda ha beneficiato anche della conferma dei rating da parte di Moody’s.
Prosegue il recupero di Banco Bpm (+1,2%), che secondo indiscrezioni intende accelerare ulteriormente nel de-risking con la cessione di un ulteriore pacchetto di 3,5 miliardi di Npl oltre ai 5 miliardi per cui si sta definendo la cartolarizzazione.
Su Mps (-1,5%) scattano i primi realizzi dopo il rally degli ultimi giorni in scia alla trimestrale che ha visto il ritorno dell’utile netto, che ha consentito di migliorare la percezione della banca presso gli investitori.
Nel Mid Cap tornano gli acquisti su Popolare Sondrio (+1,1%) dopo la buona trimestrale riportata, mentre per Credem (-1,4%) si chiude un’altra giornata in calo nonostante i conti in crescita dei primi tre mesi del 2017.
Dopo la leggera risalita di ieri frena nuovamente Creval (-1%), risentendo ancora della debole trimestrale messa in luce.
Tra le Small Cap arretra Carige (-1,1%), dopo il guadagno delle precedenti sedute in scia al ritorno in nero dei conti trimestrali e con la banca che nel frattempo si sta preparando per il lancio di un bond subordinato.
Ancora vendite su Banca Finnat (-2%) dopo il rosso di lunedì, con il primo trimestre che ha messo in luce un utile netto sceso del 13% a 1,4 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2017.