Ubi – Utile netto a 117,7 mln nel 1Q 2018

Nel primo trimestre 2018 Ubi ha riportato un margine di intermediazione pari a 902,3 milioni. Il risultato netto di gestione e l’utile netto, invece, si sono attestati rispettivamente 178,9 milioni e a 117,7 milioni. I risultati del periodo in esame includono anche l’entrata nel perimetro delle tre Good Bank acquisite lo scorso maggio 2017, i cui effetti contabili sono stati imputati a partire dal secondo trimestre del 2017 e, pertanto, i dati dei primi tre mesi del 2018 non sono  direttamente confrontabili con quelli del 2017.

Ubi ha archiviato i primi tre mesi del 2018 con un margine di intermediazione pari a 902,3 milioni. Tuttavia, la banca nella nota sottolinea che “A causa della differenza di perimetro, non è quindi significativo il raffronto del 1° trimestre 2018 con il 1° trimestre 2017”. Questo in quanto gli effetti contabili derivanti dall’acquisizione delle tre Good Bank (avvenuta lo scorso 10 maggio 2017) sono stati recepiti a partire dal secondo trimestre 2017.

Tornando ai conti, le commissioni nette hanno toccato 407,7 milioni, grazie alla componente legata all’attività di collocamento dei prodotti del risparmio gestito e assicurativi e a quella riferita al comparto titoli. Le commissioni relative all’attività bancaria tradizionale, invece, hanno risentito della consueta stagionalità.

Il margine d’interesse si è attestato a 455,5 milioni, supportato dalla crescita degli impieghi e dalla riduzione del costo della raccolta.

Gli oneri operativi si sono fissati a 603,6 milioni. Nello specifico, le spese per il personale sono state pari a 375,3 milioni, mentre le altre spese amministrative, inclusive di contributi di sistema per 34,2 milioni, sono ammontate a 228,3 milioni.

Le rettifiche nette su crediti hanno assorbito 119,5 milioni. Tale importo ha recepito da un lato ulteriori rettifiche emerse a conclusione dell’ispezione da parte di Bce sul portafoglio crediti imprese del gruppo, in bonis e non, terminata operativamente a fine febbraio 2018 e, dall’altro, ha beneficiato di un recupero di rettifiche collettive per circa 48 milioni, derivanti da affinamenti nella metodologia di determinazione, conseguenti l’implementazione dei parametri del Model Change autorizzato a fine marzo 2018. Il costo del rischio annualizzato si è ridotto a 51 punti base.

Tali dinamiche hanno portato a un risultato netto di gestione pari a 178,9 milioni, mentre l’utile netto ha raggiunto 117,7 milioni.

Sul fronte patrimoniale, gli impieghi verso clientela al 31 marzo 2018 ammontano a 94,6 miliardi. Lo stock di crediti deteriorati lordi è pari a 12,4 miliardi, con un livello di copertura al 49,83 per cento. Più in particolare, le sofferenze lorde si fissano a 7,3 miliardi con un coverage ratio del 52,17 per cento. I crediti deteriorati netti ammontano a 7,4 miliardi, di cui 3,5 miliardi di sofferenze.

La raccolta totale si attesta a 112 miliardi, al cui interno 68,9 miliardi sono riferiti alla clientela.

Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 fully loaded a fine marzo è pari all’11,64% (11,43% al 31 dicembre 2017), mentre quello phased in si attesta al 12% (11,56% a fine 2017).