ll Ftse Italia Servizi Finanziari archivia la settimana con un pesante ribasso del 5,4% e in direzione nettamente opposta all’omologo europeo (+0,1%), risentendo delle forti vendite sul comparto bancario (-6,5%) e facendo peggio del Ftse Mib (-3,4%). Quest’ultimo è stato penalizzato dalle incognite generate dai primi passi che il neo esecutivo porrà in essere e dalle diatribe commerciali internazionali accese dalle misure protezionistiche volute dagli Usa contro i maggiori partner e motivo di tensione al vertice del G7 tenutosi lo scorso week end. A tutto ciò si aggiunge la cautela in vista delle possibili comunicazioni sull’exit strategy dal Qe che la Bce potrebbe fare dopo il meeting del prossimo 14 giugno.
Per quanto riguarda gli sviluppi politici del Belpaese, il mercato resta focalizzato sul modo in cui il nuovo presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha in mente di tenere fede agli impegni presi e sulle quali ha incassato il via libera delle Camere. Nello specifico, i dubbi derivano dal reperimento delle risorse necessarie e le potenziali conseguenze sul deficit e sulla sostenibilità del debito. La scorsa settimana era iniziata in maniera positiva in seguito all’intesa raggiunta all’ultimo da Lega e 5 Stelle per la creazione dell’esecutivo.
L’ottava negativa del settore creditizio a causa dell’allargamento dello spread si è riflessa in larga parta sui titoli del risparmio gestito, con l’eccezione di Fineco (+0,6%), sostenuta dall’ottimo andamento della raccolta netta di maggio. Banca Generali riesce a contenere le perdite all’1,2%, supportata dalla buona performance della raccolta netta di maggio e dalla conferma dell’indicazione di acquisto da parte di alcuni broker.
In rosso Poste Italiane (-5,2%), che entro l’estate dovrebbe prendere una decisione sulla partnership nell’Rc auto per cui sono attese a breve le offerte. Il gruppo romano, inoltre, potrebbe rilevare il 35% di Sia in mano a Cassa Depositi e Prestiti.
Arretrano anche i titoli legati alla gestione degli Npl, con Banca Ifis (-4,7%), che ha smentito qualsiasi interesse per Banca Sistema, Cerved (-3,1%), che potrebbe essere potenzialmente interessata ad acquisire Oasi, e doBank (-5,6%), i cui vertici dopo metà mese alzeranno il volo sul nuovo piano industriale.
Tra le Small Cap tonfo di Banca Intermobiliare (-15,5%), mentre prosegue l’Opa totalitaria lanciata dal neo socio di controllo, il fondo inglese Attestor, che ha visto adesioni pari allo 0,34893% dei titoli oggetto della stessa.
Termina in controtendenza Banca Sistema (+2,9%), al centro di rumor sul potenziale interessamento da parte di alcuni investitori istituzionali e operatori specializzati. Il Ceo Gianluca Garbi ha sottolineato che allo stato attuale non c’è alcun mandato a vendere e che, qualora arrivassero delle proposte, saranno valutate.