Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un calo del 2,6% e in linea all’analogo europeo (-2,1%), appesantendo anche il Ftse Mib (-2,4%). Quest’ultimo risente anche dell’incertezza generata dalle prime mosse del nuovo Governo, al momento riguardanti principalmente le distanze con l’Europa su come affrontare la questione migranti. Inoltre, a peggiorare la situazione anche l’acuirsi delle tensioni commerciali internazionali tra Stati Uniti e Cina.
Tali dinamiche hanno portato nuovamente lo spread Btp-Bund ad allargarsi ben oltre la soglia dei 240 punti base rispetto al livello dello scorso venerdì, penalizzando il comparto bancario. Quest’ultimo inoltre potrebbe avere risentito, oltre che di qualche presa di profitto dopo il rialzo della scorsa ottava, anche delle resistenze che starebbe incontrando da parte di alcuni Paesi europei la proposta effettuata dal Parlamento Europeo di sterilizzare gli effetti negativi legati alle cessione massicce di Npl (superiori al 15% dei crediti deteriorati) nel calcolo della Loss given default (Lgd). Il tutto al fine di ammorbidire il computo dei requisiti di capitale delle banche.
Le vendite scattano su tutti i titoli del listino principale, che riportano cali compresi tra il 2% e il 4% con Mediobanca (-3,5%) tra le peggiori. Pausa di riflessione per Bper e Banco Bpm dopo lo scatto di oltre il 9% riportato nella settimana precedente, in scia alla salita di Unipol nel capitale per quanto riguarda la prima e all’accelerazione nel de-risking in riferimento alla seconda. In merito a Bper, si segnala il completamento della cartolarizzazione di un portafoglio da 900 milioni di Npl in capo alla controllata Banco di Sardegna.
Nel Mid Cap, perdite contenute sotto l’1% per Mps (-0,9%), dopo la cessione delle junior notes relative alla cartolarizzazione del portafoglio da 24,1 miliardi di Npl che potrà essere così de consolidato.
Rallenta Credem (-2,5%), su cui Moody’s ha attribuito i nuovi rating sul rischio di controparte, così come Popolare Sondrio (-1,7%), che resta sempre in attesa della decisione del nuovo esecutivo sulla riforma delle popolari oltre che della sentenza del Consiglio di Stato. Calo anche per Creval (-0,7%), che nei giorni scorsi ha perfezionato la cessione di un pacchetto da 1,6 miliardi di crediti deteriorati.
Tra le Small Cap termina tiene Carige (invariata) dopo che il Ceo Paolo Fiorentino in un’intervista ha sottolineato che l’implementazione del piano strategico sta andando meglio del previsto. Frena Banco Desio (-0,5%), dopo la performance positiva delle ultime sedute grazie anche alla recente conferma dei rating da parte di Fitch.