Banche – Altra frenata per il settore (-0,9%), in controtendenza Bper (+0,6%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,9% e in linea all’analogo europeo (-0,3%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,3%) di chiudere in territorio positivo. Quest’ultimo, comunque, continua in parte ad essere frenato dalle diverse identità di vedute tra Italia ed Unione Europea in tema di immigrazione, oltre che dalle tensioni commerciali internazionali tra gli Stati Uniti e i principali partner.

Tali dinamiche hanno portato a un ulteriore allargamento dello spread Btp-Bund in prossimità dei 260 punti base, rallentando nuovamente il comparto bancario.

Le vendite colpiscono quasi tutti i titoli del listino principale, con Ubi che però riesce a tenere la parità.

In controtendenza Bper (+0,6%), sempre in scia alla salita di Unipol nel capitale nei giorni scorsi (apprezzato dal management delle banca) e che in futuro potrebbe modificare gli equilibri dell’azionariato, e al perfezionamento della cartolarizzazione del portafoglio da 900 milioni in capo alla controllata Banco di Sardegna. L’Ad Alessandro Vandelli, in proposito, ha affermato che “è stata un’ottima operazione, abbiamo avuto risultato molto positivi in termini di prezzo e siamo contenti perché abbiamo rispettato il nostro programma di chiudere entro giugno questa operazione. Sulle altre stiamo lavorando e vediamo di chiedere entro l’anno”.

Nel Mid Cap prosegue il trend negativo delle ultime sedute per Mps (-2,9%), che nel frattempo prosegue comunque nel de-risking anche attraverso le cessioni di piccoli portafogli di crediti deteriorati.

Tiene botta Credem (+0,2%), che ha rinnovato la partnership nella bancassurance con Reale Mutua. Contiene il rosso Popolare Sondrio (-0,6%), che resta sempre in attesa delle mosse del nuovo esecutivo sulla riforma delle popolari e la prima riunione del Consiglio di Stato fissata per luglio sulla stessa questione. Altro passo indietro per Creval (-0,3%), che segue i ribassi delle ultime sedute.

Tra le Small Cap cede Carige (-2,5%), dopo le dimissioni del presidente Giuseppe Tesauro a causa di divergenze relative alla governance e alla gestione della banca. Il Cfo Andrea Soro, tuttavia, ha sottolineato che ciò non rallenterà le operazioni previste dal piano industriale sugli Npl e sulla dismissione degli asset non core.

In luce Banco Desio (+0,5%), che ha completato la cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da 1 miliardo ad un prezzo pari a circa il 33 per cento.