Ottava sotto pressione per l’Indice Ingegneria e Impiantistica Italia che lascia sul terreno il 4,6 per cento, scontando anche il clima estremamente volatile del listino milanese mosso dal crescere delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Riesce a fare meglio l’Euro Stoxx Prodotti e Servizi Industriali che cede 1,3 punti percentuali.
Fra le big, settimana pesante per Prysmian che lascia sul terreno l’8,1% dopo aver rivisto al ribasso la guidance 2018 al fine di incorporare l’accantonamento di ulteriori 50 milioni relativo al “Contratto Westernlink”.
La società ha inoltre indicato i termini e le condizioni dell’aumento di capitale da 500 milioni, che verrà effettuato tramite azioni di nuova emissione con un prezzo di 15,31 euro per azione.
Non riesce a schivare le vendite Leonardo che cede il 3,1 per cento, non riuscendo a beneficiare dell’annuncio di un nuovo contratto ottenuto per DRS da 193 milioni di dollari.
Fra gli altri titoli del comparto, riescono a resistere Salini Impregilo (+1,5%), Ansaldo STS (+0,7%) e Astaldi (+0,4%).
Quest’ultima resta in attesa di novità sulla cessione della concessione del Terzo Ponte sul Bosforo, mentre l’Assemblea dei Soci ha approvato l’aumento di capitale da 300 milioni e il successivo ingresso di IHI nel CdA.
In ribasso, ma più contenuto rispetto al resto del settore, Danieli (-1,4%) che ha ricevuto una nuova commessa in Indonesia nel Plant Making.
Finale di ottava sotto pressione invece per Fincantieri che lascia sul terreno 10,8 punti percentuali dopo essere stata battuta da BAE Systems nella gara da 26 miliardi di dollari per il rinnovo della flotta dell’Australian Royal Navy.
La decisione, che riflette anche motivazioni politiche, era comunque nell’aria ed il titolo è riuscito a ripartire nella seduta di venerdì, sostenuto anche dai pareri degli analisti che hanno per la maggior parte confermato il proprio giudizio.
Il news flow nella settimana era precedentemente stato positivo, con l’annuncio di un nuovo contratto per la controllata Vard del valore di 550 milioni.
Crolla nelle cinque sedute Trevi che perde il 22,7 per cento, più che azzerando i guadagni da inizio anno, con la performance year-to-date che segna ora un – per cento. Nel frattempo, la società ha informato il mercato sull’avanzamento delle trattative in esclusiva con Bain Capital Credit per la ristrutturazione del debito e con il ceto bancario per la sottoscrizione dell’accordo di standstill.