Settimana in ribasso per il settore utility a piazza Affari, con il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha evidenziato un -0,7%, al di sopra però sia del corrispondente indice europeo (-1,5%) sia del Ftse Mib (-2,3%).
A livello di settore gli investitori hanno mantenuto anche il focus sulla notizia che l’apertura totale mercato dell’energia elettrica in Italia non sarà più il 1° luglio del 2019, bensì il 1° luglio del 2020 a seguito del via libera del Parlamento a un emendamento contenuto nel decreto “Millleproroghe”. Ad essere interessate dal provvedimento circa 20 milioni di famiglie che hanno scelto il segmento sotto tutela e che ora hanno due anni di tempo per scegliere un fornitore di energia elettrica nel mercato libero.
Tra le Big Cap la migliore è stata A2A (+1,3%), seguita da Snam (+1,1%), la quale ha annunciato di aver siglato un accordo quadro con Api per la realizzazione di circa 200 nuovi impianti di rifornimento di gas naturale e biometano sul territorio nazionale all’interno dei punti vendita di carburante a marchio IP. Inoltre ha comunicato di aver firmato, attraverso Snam4Mobility, il secondo contratto applicativo con il gruppo guidato da Claudio Descalzi per la progettazione, realizzazione e manutenzione da parte di Snam stessa di 20 nuovi impianti di rifornimento di CNG (gas naturale compresso) per autotrazione all’interno della rete nazionale di distributori Eni sul territorio nazionale. Infine il colosso di San Donato ha riportato che nel periodo compreso tra il 2 e il 9 agosto 2018 ha comprato 5.476.300 azioni proprie al prezzo medio unitario di 3,7349 euro, per un controvalore complessivo di 20.453.389,01 euro.
Nel segmento delle Mid Cap, la performance migliore dell’ultima ottava è stata quella di Erg (+2,3%). Ha resistito alle vendite anche Hera con un +0,5 per cento.
Male invece Ascopiave (-6,4%), appesantita dall’annuncio del tardo pomeriggio di mercoledì relativo alle improvvise dimissioni del direttore generale Roberto Gumirato che lascerà l’incarico a far data dal prossimo 15 novembre.
Tra i titoli delle società a minore capitalizzazione ha fatto meglio Biancamano con un +0,4 per cento.