Perde ancora terreno il Ftse Italia Tecnologia (-2,8%), sottoperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-0,9%) e il Ftse Mib (+0,5%).
È stata una seduta altalenante per Milano e per le altre Borse europee, alla vigilia della riunione della Bce. Sul fronte macro si segnalano i dati sottotono sulla produzione industriale dell’eurozona e sui prezzi alla produzione americani, prima del Beige Book diffuso in serata dalla Fed. Ancora ben intonato il petrolio, in scia al possibile impatto dell’uragano Florence sulla costa Est degli Usa.
Tornando al settore IT piazza Affari, la big cap Stm archivia gli scambi in ribasso del 4,1% ancora frenata dal possibile impatto dei dazi sulla domanda e dal sell-off sui tecnologici che ha pesato anche sul Nasdaq.
Sottotono anche la tlc Telecom Italia (-0,9%), che ha avanzato una proposta complessiva di 951 milioni per due lotti in banda 700 MHz, un blocco in banda 3700 Mhz ed uno di banda 26 GHz nell’asta del 5G. Intanto Pietro Scott Jovane, Chief Commercial Officer di Tim, ha comunicato di voler risolvere anticipatamente il proprio rapporto di lavoro per motivi di carattere personale.
In rimonta la mid cap Reply (+4,4%) mentre fra le small cap avanzano Be (+5,3%) ed Exprivia (+3%).
Male invece Esprinet (-6,6%) che ha diffuso i risultati al 30 giugno. Nel secondo trimestre, in particolare, il gruppo ha riportato una riduzione dell’utile netto pari al 20 per cento.
In calo Acotel Group (-2,2%), dopo che il revisore legale EY ha dichiarato l’impossibilità di esprimere un giudizio sulla semestrale.
Flat Txt, le cui azioni proprie ammontano all’8,8 per cento.