Atlantia – Aspi mette online dati su ponte, manutenzione, investimenti e tariffe

Autostrade per l’Italia (Aspi), controllata di Atlantia, ha pubblicato sul proprio sito una serie di schede informative, che saranno continuamente aggiornate, con l’obiettivo di fare chiarezza su alcuni dei temi più rilevanti nel dibattito seguito alla tragedia di Genova.

In particolare, sul viadotto Polcevera nel periodo 2015/2018 sono state realizzate 926 giornate di cantiere, pari ad una media per ogni settimana di 5 giorni di lavori su 7.

Dal 2000 al 2017 Autostrade per l’Italia ha investito 5,141 miliardi complessivi per la manutenzione della rete autostradale gestita. Rispetto agli obblighi previsti in Convenzione (4,946 miliardi), si tratta di 195 milioni in più. Un recente studio di Aiscat evidenzia che Aspi spende in manutenzione per km di infrastruttura circa 108mila euro l’anno, 5 volte di più rispetto alla spesa per manutenzione di Anas. Anche rispetto alle principali concessionarie europee, la spesa in manutenzione di Aspi risulta oltre 3 volte superiore rispetto a quella sostenuta in Francia e in Spagna.

In generale, per quanto riguarda il volume delle risorse complessivamente investite dalla società in grandi opere e sulla rete in esercizio, nel periodo della privatizzazione (2000-2017) sono stati investiti dalla società 13,6 miliardi, con una media di 757 milioni annui rispetto ad una media di 127 milioni l’anno spesi durante la gestione pubblica (1997-1999).

Riguardo alle tariffe, quelle di Aspi sono più basse della media europea. Secondo un’analisi dei dati Asecap, le tariffe medie per autovettura di Aspi sono pari a 7,44 centesimi per km contro 8.73 della Francia, 8.37 del Portogallo, 12.13 della Spagna e 16.02 del Regno Unito.

La società è regolata con un sistema di “price cap” puro, come quello in vigore per le concessionarie autostradali in quasi tutti i Paesi al mondo comparabili, tra cui Francia e Spagna: differentemente da altre società regolate, il rischio-traffico e il rischio-tassi di interesse sono sostanzialmente a carico del Concessionario. Come pure sono a carico di Autostrade per l’Italia i sovra-costi per il completamento degli investimenti inseriti nel contratto di concessione nel 1997 (come per esempio la Variante di Valico, che costò oltre 3,5 miliardi in più rispetto a quanto previsto nel contratto).