Il Ftse Italia Banche chiude con un rosso del 3,3% e sotto-performando di oltre un punto percentuale l’omologo europeo (-2,1%), rallentando anche il Ftse Mib (-1,9%).
Gli investitori continuano a manifestare timori sulla sostenibilità dei conti pubblici italiani. Il commissario europeo agli Affari Economici e Monetari, Pierre Moscovici, che ieri sera ha incontrato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha consegnato allo stesso inquilino del Tesoro la lettera con cui l’organismo comunitario chiede chiarimenti ed esprime in via formale i rilievi sulla bozza della legge di bilancio 2019. Nella missiva si precisa che la manovra presenta “deviazioni significative e senza precedenti” dalle regole di bilancio comunitarie, soprattutto in riferimento al rapporto deficit/Pil.
L’Italia dovrà fornire una replica entro il prossimo 22 ottobre e, sulla base di questa, la Commissione Europea entro il 31 ottobre giudicherà se il documento rispetta i diktat comunitari o se richiedere dei correttivi. Tria ha ribadito: “Le nostre scelte non mettono in alcun modo in pericolo la tenuta dei conti pubblici”. Il premier Giuseppe Conte, invece, ha affermato: “Ci aspettiamo osservazioni e rilievi che stanno per arrivare e ai quali siamo pronti a replicare. È la normale interlocuzione che avviene tra Commissione e singoli Stati membri”.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si allarga ancora portandosi prima sopra 310 pb e poi sopra 320 punti base e sui massimi dal 2013 (fonte Mts Markets), penalizzando ancora il comparto bancario, che ha accentuato il ribasso nel finale.
In rosso quasi tutti i titoli del listino principale, tra i quali tengono meglio Bper (-2,2%) e Mediobanca (-1%), su cui secondo quanto riportato da Bloomberg Kepler Cheuvreux ha confermato il ‘buy’.
Nel Mid Cap vendite su Credem (-3,5%) e Popolare Sondrio (-2,5%), con il Consiglio di Stato che entro 45 giorni emanerà direttamente la sentenza sulla riforma delle popolari senza riunirsi per l’udienza di merito. Pesante Creval (-3,9%), il cui neo confermato Ad Mauro Selvetti che al momento lo sforzo è concentrato sul ritorno alla redditività. Continua il trend ribassista Mps (-2,6%), con la banca che resta sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’allargamento dello spread e l’incertezza sulle decisioni che potrebbero essere prese dal Governo sul destino dell’istituto, inclusi i vertici.
Tra le Small Cap altra frenata per Carige (-3,6%) dopo il rimbalzo delle giornate precedenti, con il management al lavoro nell’ottica dell’emissione del bond subordinato per ripristinare i livelli di capitale. S interrompe il recupero di Banca Finnat (-0,3%) dopo i rialzi delle ultime due sedute.