Il Ftse Italia Tecnologia ha archiviato la settimana dal 22 al 26 ottobre in profondo rosso a -12%, sottoperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-4,2%) e il Ftse Mib (-2,1%).
È stata una settimana nervosa per l’azionario, condizionata da diversi fattori che hanno fatto impennare la volatilità.
Tra questi, le trimestrali delle società statunitensi che in parte cominciano ad accusare le incertezze legate alle tensioni commerciali, al rallentamento della crescita e alle prospettive di maggiori costi di indebitamento.
In Europa focus sulla riunione della Bce, che ha confermato la fine del QE a dicembre e il mantenimento dei tassi sui livelli attuali almeno fino all’estate del 2019.
Riflettori puntati sull’Italia, dopo il downgrade di Moody’s e la bocciatura della manovra da parte della Commissione europea, che ha dato al governo tre settimane per modificarla.
A Wall Street sono stati diffusi i conti di diverse società tecnologiche, tra cui quelli sottotono di Alphabet (Google) e quelli positivi di Microsoft.
Nel comparto dei microchip, indicazioni deboli da Texas Instruments e AMD, oltre che dall’austriaca Ams.
Dinamica che ha penalizzato la big cap del settore di Piazza Affari, Stm, che ha archiviato le cinque sedute in calo del 12,7%, nonostante i risultati in crescita nel terzo trimestre 2018.
Sul titolo ha influito in parte anche il margine lordo sotto le attese, sia per quanto riguarda i conti al 30 settembre sia nella guidance per il quarto trimestre.
Debole la tlc Telecom Italia (-2,9%), appesantita anche dalle preoccupazioni legate alla possibili dismissione di asset.
In settimana l’Agcom ha pubblicato la delibera che sancisce la fine del controllo di fatto da parte di Vivendi sul colosso tlc italiano.
Intanto, Tim ha avviato una collaborazione con Amazon per portare nelle case degli italiani Alexa, il servizio vocale basato sull’intelligenza artificiale.
Si segnala inoltre che Sky Italia potrebbe fare il suo ingresso sia nella telefonia fissa che nel mobile con una società controllata proprio dalla filiale italiana del gruppo divenuto di recente proprietà dell’americana Comcast.
In rosso pure la mid cap Reply (-10,2%), che intanto si è aggiudicata un premio da Oracle.
Fra le small cap chiude positiva nell’ottava Gamenet (+0,9%) nonostante l’aumento del gettito fiscale su slot e Vlt previsto nella manovra finanziaria.
Ben intonata anche Esprinet (+2,6%) che ha stipulato l’atto di fusione per incorporazione delle controllate totalitarie EDSlan e Mosaico.
Limita i danni Be (-0,4%), che ha avviato la seconda fase di acquisti di azioni proprie mentre chiude debole la tlc Retelit (-%) nonostante un accordo con un primario OTT (Over The Top).
Sprofonda Tiscali (-31,5%) dopo l’interruzione delle trattative con i principali azionisti per un prestito obbligazionario convertibile cum warrant.
Da segnalare la pubblicazione del report di Assintel secondo cui il mercato ICT e Digitale in Italia ha raggiunto nel 2018 i 30 miliardi.
A livello internazionale, International Game Technology (quotata a Wall Street) ha firmato un accordo quinquennale con una controllata di Penn Interactive Gaming.
Infine, l’Agcm ha multato Google e Apple per pratiche commerciali scorrette.