Ottava in ribasso per il settore utility a piazza Affari, con il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha evidenziato un -1,1%, facendo però meglio sia del corrispondente europeo (-1,3%) sia del Ftse Mib (-2,1%).
Moody’s ha abbassato il rating di Terna, Snam, Italgas ed Hera a Baa2 da Baa1, con outlook stabile.
Il tutto dopo il downgrade di un “notch” del rating sovrano dell’Italia (da Baa2 con outlook negativo a Baa3 con outlook stabile) annunciato lo scorso 19 ottobre.
Per Terna l’agenzia ha allo stesso tempo confermato i rating a breve termine ai livelli P2/(P)P-2 con outlook stabile. Invariati invece i rating e gli outlook di Enel, A2A, Acea, Edison e 2i Rete Gas.
Tra le Big Cap la migliore e unico segno positivo è stata Italgas (+1,4%).
In flessione dello 0,6% Snam. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) ha pubblicato il 2° documento di consultazione relativo all’attività di trasporto del gas per il periodo compreso tra il primo gennaio del 2020 e il 31 dicembre del 2023.
A seguire Enel che ha ceduto l’1,1 per cento.
Ha dato il via, attraverso la controllata brasiliana per la rinnovabili, alla costruzione del parco solare Sao Goncalo da 475 MW a Sao Gonçalo do Gurgueia, nello stato brasiliano nordorientale di Piauí.
Ha avviato anche la realizzazione di tre impianti solari in Spagna, per una capacità complessiva di circa 127 MW e ha pubblicato il report relativo ai dati operativi.
Report da cui è emerso che nel 3° trimestre 2018 la produzione netta di energia elettrica è stata pari a 66.646 GWh, in aumento del 5,3% su base annua mentre nel periodo gennaio-settembre 2018 si è attestata a 187.763 GWh, in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2017 (+1,8%).
A2A ha ceduto il 3,6 per cento. L’utility lombarda ha comunicato i risultati definitivi relativi alla procedura di obbligo di acquisto sulle azioni ordinarie di Acsm Agam non portate in adesione all’Opa obbligatoria totalitaria, pari a circa il 4,82% del capitale sociale di Acsm Agam (9.505.182 azioni).
L’Ad Luca Valerio Camerano ha anche confermato l’interesse del gruppo agli impianti fotovoltaici italiani di Glennmont, nonostante, come precisato dallo stesso Ceo, il processo abbia subito un lieve rinvio.
Male le Mid Cap con Hera che ha resistito con un -0,2 per cento.
La multiutility bolognese ha siglato un accordo per un progetto di sviluppo industriale nell’area dell’alto ferrarese con CMV Servizi, relativamente alla distribuzione del gas naturale, e con CMV Energia e Impianti per la vendita di energia.
In calo del 3,8% Falck Renewables che ha rinnovato i contratti per il servizio O&M con il gruppo Nordex per 14 dei suoi parchi eolici in Europa, stipulando un accordo quadro di 5 anni che copre l’intero portafoglio Falck Renewables con tecnologia eolica Nordex.
Erg ha chiuso con un ribasso del 5,5 per cento dopo l’accordo con E.ON Energia per la fornitura triennale di energia elettrica destinata al mercato italiano, rinnovabile per un ulteriore anno.
In coda alle società a media capitalizzazione Ascopiave che ha lasciato sul terreno il 5,7 per cento.
Tra i titoli delle società a minore capitalizzazione ha fatto meglio K.R Energy (+1,7%).
Bene anche Edison (+0,4%) che ha comunicato i conti trimestrali. Nel periodo luglio-settembre del 2018 ha contabilizzato un fatturato complessivo pari a 2,16 miliardi, in aumento del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2017 e un utile netto di 25 milioni, diminuito del 16,7% su base annua.
In calo invece del 3,9% TerniEnergia il cui Cda ha approvato il piano di risanamento e rilancio 2018 – 2022 e la relativa manovra finanziaria.