Banche – Tornano gli acquisti (+1,5%), in profondo rosso Carige (-48,6%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,5% in linea all’omologo europeo (+1,5%), trainando anche il Ftse Mib (+0,9%).

L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. I mercati restano cauti attendendo l’esito del dialogo tra Governo e Commissione Europea, con la deadline concessa da Bruxelles a Roma per cambiare la legge di Bilancio che è scaduta ieri.

In merito alle indiscrezioni sulla possibile revisione al ribasso delle stime di crescita del Pil nel 2019 (dall’1,5% all’1%), il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha affermato: “Le previsioni di crescita sono infatti il risultato di valutazione squisitamente tecnica. Per questo non possono diventare oggetto di negoziato alcuno dentro o fuori dal Governo”.

In tale scenario lo spread Btp-Bund si mantiene al di sopra dei 300 pb (fonte Mts Markets), non impedendo però al comparto bancario di effettuare un piccolo rimbalzo dopo i cali registrati nelle ultime sedute. Inoltre, l’andamento potrebbe avere beneficiato della decisione del sistema creditizio di intervenire a favore del rafforzamento patrimoniale di Carige.

Seduta a due velocità per i titoli del listino principale, tra i quali spiccano i recuperi di Intesa Sanpaolo (+2,2%), UniCredit (+1,9%) e Ubi (+2,4%).

Sul Mid Cap rallenta Credem (-1,3%) mentre chiude in territorio positivo Popolare Sondrio (+0,9%), la cui trimestrale ha messo in luce la buona tenuta dei ricavi core. Vendite su Creval (-1,8%), nonostante i risultati del terzo trimestre abbiano evidenziato un risultato netto positivo.

Nuovamente in calo Mps (-0,5%), con l’istituto continua a restare osservato speciale per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread. L’obiettivo è diminuire la sensitivity ai titoli di Stato italiani a 3 milioni a fine 2018 “per ridurre la volatilità sul capitale che in questo momento è particolarmente esposto alle fluttuazioni dello spread tra Btp e Bund”, ha precisato l’Ad Marco Morelli.

Tra le Small Cap Carige sprofonda Carige (-48,6%), che non è riuscita a fare prezzo per quasi tutta la seduta con pesanti ribassi teorici dopo essere stata riammessa agli scambi e dopo che il board ha approvato un piano di rafforzamento patrimoniale da 400 milioni e ha alzato il velo sui conti del terzo trimestre che hanno messo in luce maggiori rettifiche su crediti, anche a seguito di una recente ispezione della Bce.

Su Banca Finnat (-2,8%) scattano le prese di profitto, dopo il guadagno di poco oltre il 6% realizzato nella giornata di lunedì.