Il Ftse Italia Tecnologia ha archiviato la settimana dal 12 al 16 novembre a -5,7%, sottoperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-3,6%) e il Ftse Mib (-2%).
In settimana in Europa hanno tenuto banco soprattutto le tensioni riguardanti l’accordo fra Ue e Regno Unito per la Brexit: dopo il raggiungimento di un’intesa sul testo fra Bruxelles e Londra vari ministri del governo May hanno rassegnato le proprie dimissioni, facendo vacillare la maggioranza. Intanto Roma, alla data concordata del 13 novembre, ha deciso di non presentare le modifiche alla manovra di bilancio richieste da Bruxelles, dove entro il 21 novembre si deciderà se aprire la procedura di infrazione per deficit eccessivo a carico dell’Italia. Infine, a livello macroeconomico, si è registrato un inatteso calo del prodotto interno lordo tedesco.
Stm archivia gli scambi in calo del 6,4%, appesantita dai rinnovati timori su un rallentamento della domanda, dopo le deludenti previsioni sulle vendite dei giganti americani Qualcomm e Apple.
Al contrario, la tlc Telecom Italia, nonostante i conti positivi della competitor Iliad termina a +2% la settimana che ha visto prima la rimozione dall’incarico dell’ad Amos Genishs, e poi la nomina come nuovo amministratore delegato e direttore generale di Luigi Gubitosi, arrivata il 18 novembre in serata.
Il titolo è stato inoltre sostenuto dai rumors di un imminente provvedimento del governo che permetterebbe la fusione tra le infrastrutture di Tim e quelle di Open Fiber per la creazione di una rete unica. Si segnala inoltre che Tim ha siglato un accordo con Samsung per il lancio del 5G in Italia.
Negativa la mid cap Reply (-1,6%) che ha registrato una crescita a doppia cifra di tutti i principali indicatori nel terzo trimestre e nei 9 mesi del 2018.
Fra le small cap acquisti solo per Tiscali (+19,6%) che ha raggiunto l’intesa con Fastweb per la cessione del ramo d’azienda Fixed Wireless Access. Il nuovo valore complessivo dell’operazione è pari a 198 milioni, contro gli iniziali 150 milioni. L’accordo ha ricevuto il via libera definitivo.
Flat o in rosso i rimanenti titoli.
Nei primi nove mesi del 2018, per Fullsix, che chiude in parità, si è verificato un peggioramento sostanziale della gestione caratteristica rispetto al 30 settembre 2017, causato in modo significativo anche dalle variazioni intervenute nel perimetro di attività.
Al fine di ripristinare il flottante di FullSix, Orizzonti Holding ha concluso un contratto di compravendita con Alberto Camporesi (consigliere di Orizzonti Holding e Fullsix) avente ad oggetto la cessione fuori mercato di 27.956 azioni ordinarie FullSix, pari allo 0,25% del capitale sociale, ad un prezzo per azione pari a 0,907 euro e ad un corrispettivo totale di 25.356,09 euro.
In flessione Gamenet (-0,5%), che ha riportato un miglioramento dei margini nei primi 9 mesi del 2018 e Tinexta (-0,6%), che nei primi nove mesi del 2018 ha evidenziato un’ottima performance operativa e una solida generazione di cassa. Rivisti al rialzo gli obiettivo dell’intero 2018.
Si registrano vendite su Tas (-2,5%), che ha dimezzato la perdita al 30 settembre, e su Cad It (-4%),nonostante i conti in netto miglioramento nel periodo gennaio settembre.
Quest’ultima che ha reso noto l’esercizio dei diritti di opzione e prelazione su tutte le azioni oggetto dell’offerta dopo il recesso.
In ribasso anche Esprinet (-4,5%), nonostante ricavi ed Ebitda in aumento al 30 settembre 2018 e la conferma dei target per il full year, e Acotel Group (-4,7%), che nei primi nove mesi del 2018 ha riportato un peggioramento dei principali aggregati economici, con una perdita netta di 4,8 milioni.
Piteco (-6%) il 28 settembre 2017 ha stipulato un patto parasociale concernente la governance e gli assetti proprietari di Piteco che ha ad oggetto 11.090.168 azioni (circa il 61,17% del capitale sociale).
Crollano infine Exprivia (-12,4%) dopo la diffusione dei risultati,e Eurotech (-14,5%) nonostante i conti in netta crescita.