Mercati – Timori per la crescita frenano l’Europa, Milano -0,7%

Seduta debole per le Borse europee, appesantite da una serie di dati macro poco incoraggianti e dall’avvio sottotono di Wall Street.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dello 0,7% a 18.910 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (-0,9%) il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%).

Oltreoceano i listini americani cedono oltre un punto percentuale, nonostante i segnali distensivi sul fronte dei rapporti commerciali. La Cina, infatti, ha confermato la sospensione per tre mesi dei dazi su auto e componenti americani.

Tuttavia, preoccupano i deludenti dati cinesi sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio di novembre, che segnalano un rallentamento della prima economia asiatica sotto il peso dello scontro con gli Usa.

In calo anche gli indici Pmi europei di dicembre, in particolare quello francese sotto la soglia dei 50 punti che separa contrazione ed espansione. Negli Stati Uniti, invece, le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno battuto le attese degli analisti.

Dati che sostengono il dollaro nei confronti dell’euro, con il relativo cambio in ribasso a 1,13, e che dovrebbero sostenere il rialzo dei tassi di interesse della Fed previsto la prossima settimana. Pesante la sterlina a 1,256 dollari, dopo la fredda accoglienza dei leader europei nei confronti delle ultime richieste del premier britannico, Theresa May, sulla Brexit.

Sul fronte obbligazionario, il rendimento del governativo italiano a 10 anni si attesta al 2,93%, con il relativo spread verso il Bund tedesco ancora in area 267 punti. La permanenza del ministro Giovanni Tria a Bruxelles fino alla conclusione del negoziato è stata accolta positivamente dagli investitori, che vedono sempre più vicina una definizione della trattativa.

Resta volatile il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente in discesa a 51,6 e 60,6 dollari al barile.

A Piazza Affari, acquisti su TERNA (+1%), MEDIOBANCA(+0,9%) e POSTE ITALIANE (+0,9%), mentre arretrano FERRARI (-2,2%), TENARIS (-2,2%) e PIRELLI (-2,6%).