Da inizio d’anno il Ftse Italia Media ha registrato un calo del 21,2%, risultando al di sotto sia del corrispondente europeo (-9%) e del Ftse Mib (-16,1%).
A livello settoriale, gli ultimi dati divulgati da Nielsen relativi agli investimenti pubblicitari in Italia hanno evidenziato un incremento dello 0,8% nello scorso mese di ottobre (-1,4% senza search e social).
Nei primi dieci mesi del 2018 l’aumento è stato del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2017, mentre al netto dei search e social, l’andamento risulta sostanzialmente stabile (-0,2%).
Invece, per quanto concerne i dati Ads di ottobre è emersa nella diffusione dei quotidiani una contrazione del 2,3% a 1.372.694 copie rispetto al mese precedente. Una performance influenzata dal calo delle diffusioni di Rcs Mediagroup (-3,9% a 591.733 copie).
Andamento analogo anche per i settimanali, la cui diffusione ha segnato un -3,3% a 4.435.503 copie. L’andamento ha scontato la contrazione delle copie edite da Cairo Editore, scese del 5,9% rispetto al mese precedente.
Infine, il calo è stato più contenuto sulla diffusione dei mensili (-0,7% con 1,58 milioni di copie cartacee e digitali diffuse). Sulla contrazione delle diffusioni ha pesato principalmente la riduzione dell’8,4% dei mensili editi da Cairo Editore (236.785 copie diffuse a settembre).
Il calo borsistico del settore risente anche dell’andamento di Mediaset, la big del comparto che ha ceduto il 15 per cento. Nel 2018 la società del biscione ha fronteggiato in aula la vicenda con Vivendi e Simon Fiduciaria, oltre ad aver siglato diverse intese tra cui quella con Sky per la trasmissione di prodotti della piattaforma Premium. In merito agli ultimi dati divulgati da Auditel lo share di ascolto di novembre ha raggiunto complessivamente il 31,99%, in aumento dello 0,66% rispetto a ottobre (-1,04% a/a), con i canali principali in crescita di circa un punto percentuale (-0,38% a/a) grazie a Canale 5. In flessione invece dello 0,09% i canali televisivi per bambini (-0,22% a/a). Lo scorso 21 dicembre il titolo è uscito dal Ftse Mib.
Tra le Mid Cap si segnala il forte ribasso di Giglio Group (-69,5%), appesantito nelle ultime sedute dalla tassazione sull’e-commerce prevista dal 2019. Durante l’anno la società ha proseguito l’evoluzione nell’e-commerce targato 4.0, che incrocia il mondo dei media, della moda, dei social network con il web, gli store online e i market place. Nei primi nove mesi dell’anno Giglio Group si è rafforzata nel business legato all’e-commerce, cresciuto di circa l’8% rispetto al 2017, ben al di sopra del progresso del settore di riferimento. Per focalizzarsi ultriormente sull’e-commerce la società ha ceduto il canale televisivo nazionale “IBOX65” a GM Comunicazione e annunciato la vendita della divisione satellitare di M3 Satcom.
Maglia nera per Mondo Tv, che ha registrato un -81,3 per cento. Il trend ribassista del titolo si è ampliato verso metà novembre quando è stata messa a rischio la guidance del 2018 e dell’intero piano industriale quinquennale dopo i conti del terzo trimestre 2018 appesantiti dalla contrazione dei ricavi (-47,7% a 4,1 milioni). Dalla lettura dei dati preconsuntivi 2018 il management aveva riferito che il rallentamento dei ricavi del terzo trimestre, non era stato superato negli ultimi mesi a causa delle recenti problematiche connesse allo sfruttamento di alcuni prodotti. Uno scenario che, in aggiunta a oneri di carattere straordinario, lascia intravedere per il 2018 una perdita di circa 39 milioni. A ciò si sono aggiunte le tensioni commerciali Usa-Cina che hanno portato tre clienti asiatici a rivedere significativamente i propri investimenti.