Il comparto Ftse Italia Moda Prodotti per la Casa e per la Persona registra nel 2018 un calo del 7,9%, performance migliore del Ftse Mib (-16,1%) ma al di sotto del corrispondente indice europeo, l’Euro Stoxx Personal & Household Goods, salito dello 0,6 per cento.
Durate il 2018 a prendere la scena a livello commerciale sono state le schermaglie sull’asse Usa-Cina che hanno impattato sulla performance del settore. A fine maggio le diatribe sembravano essersi allentate visto che la Cina aveva deciso di ridurre al 7,1% la tariffa media sugli import dell’abbigliamento.
A metà ottobre Morgan Stanley ha tagliato la raccomandazione sui titoli del settore del lusso invitando gli investitori a ‘sottostimarli’ nei loro portafogli a causa di un previsto rallentamento degli utili.
Segnali positivi sono filtrati dallo studio di Berenberg verso fine dello stesso mese, in cui si evidenziava che il settore era strutturalmente supportato da driver solidi, soprattutto in Cina (classe media e millennials), che permettono di ipotizzare una crescita sostenibile midhigh-single-digit del comparto.
Ad inizio dicembre poi l’ottimismo è calato nuovamente con il report sul lusso e sulla moda pubblicato da Goldman Sachs che prevede un rallentamento del tasso di crescita del lusso globale nel 2019 dal 7 al 5% (+10% nel 2018 e +6% nel 2020).
La dinamica sarà influenzata dalla sempre più crescente vulnerabilità della domanda da turismo, dall’andamento dei tassi di cambio, oltre all’introduzione di nuovi leggi, come quella sull’e-commerce che entrerà in vigore in Cina a partire dal 1° gennaio 2019 e che porteranno a una riduzione del tasso di crescita nel mercato asiatico che si rifletterà poi sull’intero settore.
Tra le Big svetta Moncler, che ha messo a segno un guadagno del 10,9 per cento. Al termine di giugno la maison del piumino ha presentato la prima delle 8 collezioni del progetto Genius. A sostenere gli acquisti anche il terzo trimestre, archiviatosi con vendite in crescita del 15,2% a 379,1 milioni e superando le stime degli analisti di Bloomberg. Una dinamica che ha beneficiato ancora dell’exploit dei ricavi realizzati in Asia (+32% a 128,7 milioni) e dell’apprezzamento sui mercati nel nuovo progetto Genius. Inoltre durate l’anno Moncler ha aperto diverse boutique tra cui Dubai, Oslo, Londra, Mexico City, Lucerna e si è aggiudicata lo store in Galleria Vittorio Emanuele a Milano.
Nelle Mid Cap si segnala il rosso di Ovs (-80,3%). L’andamento del titolo è stato in parte condizionato dalle suddette problematiche internazionali sia dai giudizi negativi degli analisti. A ciò si sommano anche i conti dei nove mesi 2018/19 che hanno evidenziato un calo delle vendite e un peggioramento della gestione operativa. Nel dettaglio, a livello operativo, l’Ebitda e l’Ebit rettificati sono scesi del 24,6% e del 36,2% attestandosi rispettivamente a 104,1 e 63,2 milioni. A pesare negativamente sui conti dei primi nove mesi dell’esercizio è stato anche il clima troppo caldo nel mese di settembre. Infine, si segnala che in estate il CdA ha deliberato la risoluzione del Cooperation Agreement stipulato con Sempione Fashion.
Tra le Small Cap Stefanel ha ceduto il 61 per cento. Il 2018 è stato un anno particolarmente difficile per il gruppo visto anche il rinvio della pubblicazione dei dati del semestre. Il differimento si è reso necessario data la parziale esecuzione del piano, di cui all’accordo di ristrutturazione perfezionato lo scorso 21 dicembre 2017, e del mancato verificarsi dei presupposti di continuità aziendale. A metà dicembre il Cda ha deliberato di presentare la domanda di ammissione al concordato preventivo “con riserva”, al fine di ottenere gli effetti protettivi del patrimonio della società previsti dalla normativa fallimentare.