Gamenet – Redditività in aumento nel 2018, Ebitda 2019 atteso a 130-135 mln

Gamenet ha diffuso i risultati del 2018, che includono nel perimetro di consolidamento GoldBet per tre mesi (da ottobre). La raccolta nell’anno si attesta a 7,8 miliardi, con il contributo particolarmente positivo del segmento Betting and Online in aumento dell’86,5% rispetto allo stesso periodo del 2017.

I ricavi del Gruppo mostrano un incremento del 4,3% a 646,1 milioni, principalmente attribuibile alla crescita del segmento Betting and Online (+64,8% a 140,1 milioni) che ha assunto rilevanza particolarmente significativa a seguito dell’acquisizione di GoldBet, consolidata da ottobre 2018, oltre che al segmento delle VLT (+0,8% a 208,8 milioni). In calo invece i ricavi da AWP (-8,6% a 281 milioni) e da Retail and Street Operations (-16,8% a 16,1 milioni).

L’Ebitda si fissa a 104,7 milioni, con una crescita del 27,6% riconducibile al contributo del consolidamento di GoldBet per gli ultimi tre mesi del 2018, oltre che all’eccellente performance del base business (Ebitda Gamenet standalone a euro 90,8 milioni, +10,6%). La guidance della società indicava un Ebitda nel range 83-88 milioni. In miglioramento anche il margine sui ricavi, dal 13,3% del 2017 al 16,2 per cento.

L’Ebit è pari a 41,5 milioni, più che raddoppiato rispetto a 19,8 milioni del precedente esercizio. L’incremento è legato principalmente alla riduzione dei costi non ricorrenti che passano da 15,3 milioni dello scorso esercizio (riconducibili principalmente all’operazione di IPO) a 3,6 milioni, oltre che al contributo di GoldBet (11,8 milioni).

Gli oneri finanziari netti pesano per 31,2 milioni, in aumento rispetto a 16,6 milioni dello scorso anno. L’aumento è riconducibile in particolare al rifinanziamento di un prestito obbligazionario di tipo high yield, e ai costi per l’organizzazione e sottoscrizione di un finanziamento finalizzato al pagamento del prezzo del 100% di GoldBet. L’operazione è stata poi finanziata principalmente con l’emissione del bond di settembre 2018 e la linea di credito “bridge” non è più stata utilizzata.

Il risultato netto dell’esercizio 2018 è pari a 8,3 milioni, in significativo miglioramento rispetto a 1,2 milioni del precedente esercizio, mentre l’utile netto adjusted (al netto delle componenti straordinarie) si fissa a 25,3 milioni, in forte crescita da 12,7 milioni dello scorso anno.

I principali dati pro forma mostrano ricavi sostanzialmente stabili (+0,2%) a 778,1 milioni, un Ebitda in aumento del 17,3% a 145,1 milioni, un Ebit in progresso del 39,6% a 77,2 milioni e un utile netto più che raddoppiato a 36,2 milioni.

Al 31 dicembre Gamenet presenta un indebitamento finanziario netto di 394,2 milioni, a fronte di 153,3 milioni a fine 2017. Tale incremento è principalmente riconducibile all’acquisizione di GoldBet completata nel mese di ottobre 2018.

Escludendo gli impatti derivanti dall’acquisizione (inclusi quelli derivanti dall’emissione del bond di settembre 2018 funzionale alla stessa) così come gli impatti derivanti dall’accertamento con adesione avvenuto nel primo trimestre 2018 e dal cash out relativo al programma di stock option, la posizione finanziaria netta di Gamenet standalone adjusted sarebbe stata negativa per 152,8 milioni, con un Leverage pari a 1,7x. Il rapporto tra PFN/Ebitda, si attesta a 2,7x rispetto a 1,9x dello scorso anno.

Il Cda proporrà la distribuzione di un dividendo pari a 0,65 euro per azione, in aumento dell’8,33% rispetto al 2017 e in linea con le attese.

Il Gruppo prevede per il 2019 un Ebitda nel range di 130-135 milioni. Nel 2019 il Gruppo prevede capex in linea con l’esercizio precedente (40-45 milioni) e una posizione finanziaria netta sostanzialmente in linea con l’esercizio 2018.

Il target 2020 di sinergie fra Gamenet e Goldbet è stato aumentato da 17,9 milioni (obiettivo iniziale) a 23,0 milioni. Per il 2019 sono previsti 13,9 milioni (di cui 10,2 milioni relativi ad iniziative già finalizzate).

La Guidance non include l’impatto positivo sull’Ebitda derivante dall’applicazione dell’IFRS 16 a partire dal 1° gennaio 2019 per un importo pari a circa 7 milioni. L’applicazione dell’IFRS 16 prevede inoltre un impatto negativo nella PFN pari a circa 35 milioni al 1° gennaio 2019 in riduzione a circa 30 milioni a fine esercizio, non incluso nella guidance.