Chiude con un rialzo dello 0,6% il Ftse Media Italia facendo meglio dell’Euro Stoxx Tmi Media (+0,1%).
Il focus degli operatori sarà rivolto alla riunione della Fed, programmata tra oggi e domani, da cui si attende la conferma di una politica monetaria accomodante. L’attesa riguarda anche la possibilità che la banca centrale americana riduca ad uno solo il numero di rialzi dei tassi previsti per il 2019, oltre ad interrompere entro fine anno il processo di alleggerimento del bilancio.
Seduta di acqusiti sulle le Mid Cap, dove il titolo più appetibile è stato quello di Mondadori Editori (+0,5%). Più contenuto, invece, il progresso su Cairo Communication (+0,2%) e Mediaset (+0,1%).
Triboo (+9,1%) è stata la migliore delle Small Cap. La società ha archiviato il 2018 con una crescita dell’Ebitda del 28,8% a 9,9 milioni.
In frazionale ascesa Rcs Mediagroup (+0,7%). Dai conti consolidati del 2018 è emerso un miglioramento di circa 100 milioni a 187,6 dell’indebitamento finanziario netto. Comparando i risultati con le stime degli analisti si è osservata una gestione operativa inferiore alle previsioni. Invece, a livello trimestrale si è riscontrato un calo dell’Ebitda (-17,9%) e dell’Ebit (-38,5%) rispettivamente a 48,9 e 39,8 milioni. Infine, si segnala che il Cda proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,06 euro per azione, tornando a remunerare gli azionisti dopo 10 anni.
In controtendenza Giglio Group (-2,4%). Il board ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, che include già il conferimento dell’area media, a seguito del recente accordo siglato con Vertice 360, per un controvalore di 12,5 milioni. Tale corrispettivo consentirà al gruppo guidato da Alessandro Giglio di registrare nel 2019 una plusvalenza di 2,8 milioni.
Il Cda ha anche approato il piano industriale 2019-2021, da cui emerge l’obiettivo di raddoppiare i ricavi oltre i 70 milioni nel 2021 e una crescita del Gross Merchandise Value (GMV) a 159 milioni a fine piano ad un tasso annuo superiore del 20%, sia per crescita organica che con l’aggiunta di 30 brand contrattualizzati che si aggiungono ai 70 a fine anno 2018.