Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana con un rialzo dell’1% sovra-performando l’omologo europeo (-0,6%), risentendo solo marginalmente della seduta sottotono del comparto bancario (-0,3%) e facendo nettamente meglio del Ftse Mib (-0,1%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con un accordo che potrebbe essere sottoscritto tra i due leader, Donald Trump e Xi Jinping, anche se il summit inizialmente previsto per fine mese sarà spostato, probabilmente a giugno. Intanto, i rappresentanti delle due superpotenze si incontreranno nuovamente questa settimana e quella successiva.
Ulteriore incertezza è stata generata dal fronte della Brexit, dopo che il primo ministro britannico, Theresa May, ha chiesto all’Unione Europea di allungare la scadenza per l’uscita, attualmente fissata al 29 marzo, fino al 30 giugno per sottoporre nuovamente l’accordo raggiunto all’approvazione del Parlamento. L’UE non vorrebbe andare oltre il 22 maggio, prima delle votazioni europee del 26 maggio, ma solo in caso di via libera del Parlamento inglese all’intesa nei prossimi giorni. In caso contrario, il termine sarebbe prolungato fino al 12 aprile per una decisione.
In merito all’Italia, l’Istat ha confermato la stima del quarto trimestre 2018 che ha comportato l’entrata in recessione tecnica per l’economia italiana, spingendo la Commissione Europea ad abbassare le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno e l’Ocse addirittura a -0,2 per cento.
La giornata incolore del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali continua il momento positivo di Azimut (+0,8%), con la società che ha ridefinito le deleghe della prima linea manageriale e che secondo indiscrezioni di stampa starebbe valutando un taglio dei costi.
In luce Exor (+1,9%), nonostante l’andamento contrastato delle principali controllate quotate e sostenuta in particolare da Fca. Il cda della holding della famiglia Agnelli si riunirà mercoledì 27 marzo per approvare i conti del 2018.
Nel Mid Cap ancora in rosso Banca Ifis (-2,3%), sempre in scia all’annuncio che l’azionista di maggioranza non ha ricandidato l’Ad Giovanni Bossi e che al suo posto ha candidato Luciano Colombini e in attesa dell’elezione del cda, mentre chiude in parità doBank dopo i realizzi degli ultimi giorni. Lettera su Cerved (-0,9%), che secondo rumor di stampa resta comunque nel mirino di altri fondi di private equity, in attesa di novità sul rinnovo del cda.
Sullo Small Cap ancora lettera su Banca Intermobiliare (-2,4%), con la banca che potrebbe prendere in considerazione di crescere anche per linee esterne, mentre continua l’ottimo momento di illimity (+1,7%), che ha perfezionato due nuove operazioni nel segmento Npl Senior Financing, per un ammontare complessivo di circa 85 milioni. Rimbalzo di Banca Sistema (+3,1%)