Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,9% e in linea all’omologo europeo (-0,3%), risentendo della nuova frenata del comparto bancario (-0,5%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,5%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con i rappresentanti delle due superpotenze che si sono incontrati ieri e lo faranno di nuovo oggi e la prossima settimana.
Ulteriore incertezza è generata dal fronte della Brexit, aspettando che il Parlamento britannico prenda una decisione su come muoversi e avere così maggiori certezze sui tempi dell’uscita.
In riferimento all’Italia, gli ultimi rumor di stampa indicano che l’esecutivo nella nuovo Def di aprile potrebbe ridurre le proiezioni di crescita per l’anno in corso allo 0,1%-0,2% dall’1% attuale, con il rapporto deficit/Pil che aumenterebbe al 2,3-2,4% dal 2,04 per cento.
Il nuovo stop del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali non si arrestano gli acquisti su Azimut (+0,2%), con BlackRock salito oltre il 6% del capitale. Vivace Fineco (+1%), su cui Banca Imi, come riportato da Bloomberg, ha alzato il target price da 8,70 euro a 10,3 euro. Ritraccia Anima (-3,2%), dopo i rialzi seguiti all’intervista dell’Ad Marco Carreri in cui ha illustrato le strategie di crescita.
Rallenta Exor (-1,2%), mossasi in scia all’andamento contrastato delle principali controllate quotate e i cui conti 2018 hanno messo in luce un calo del Nav per azione a 82,22 dollari (-13,6% a/a).
Nel Mid Cap ancora lettera su Banca Ifis (-1,2%) con la Banca d’Italia che ha avviato un’ispezione ordinaria dopo le recenti operazioni straordinarie, mentre continuano i realizzi su doBank (-0,9%). Recupera Cerved (+1,3%), che secondo rumor di stampa resta comunque nel mirino di altri fondi di private equity, in attesa di novità sul rinnovo del cda.
Sullo Small Cap tornano le vendite su Banca Intermobiliare (-2,8%), con la banca che potrebbe crescere anche per linee esterne, mentre tiene la parità DeA Capital, il cui fondo IDeA Taste ha acquistato il 70% di “Alice Pizza” e il cui socio di maggioranza ha presentato la lista per il cda.