Servizi Finanziari (+1,6%) – Avvio pimpante per l’asset management

Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana con un guadagno del 1,6% e facendo meglio dell’omologo europeo (+0,9%), beneficiando della buona verve del comparto bancario (+2,5%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1,1%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con i rappresentanti delle due superpotenze che si sono incontrati la scorsa ottava e lo faranno anche in questa. Il sentiment sembra abbastanza buono.

Ulteriore incertezza è generata dal fronte della Brexit, con il Parlamento inglese che ha bocciato per la terza volta l’accordo raggiunto dal premier Theresa May con l’Unione Europea, il cui presidente, Donald Tusk, ha convocato un vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo il prossimo 10 aprile. La data per l’uscita (no-deal) a questo punto resterebbe il 12 aprile.

In riferimento all’Italia, gli ultimi rumor di stampa indicano che l’esecutivo nella nuovo Def di aprile potrebbe ridurre le proiezioni di crescita per l’anno in corso allo 0,1%-0,2% dall’1% attuale, con il rapporto deficit/Pil che aumenterebbe al 2,3-2,4% dal 2,04 per cento. Lo stesso inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, ha sottolineato che la crescita è sottotono.

L’ottima seduta del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, con Azimut (+0,8%) che continua l’ottimo trend dell’ultimo periodo. Bene Fineco (+1,2%), Banca Generali (+1%), Banca Mediolanum (+1,2%) e Anima (+2,9%), quest’ultima ancora in scia all’intervista in cui l’Ad Marco Carreri ha illustrato le strategie di crescita. La performance è stata supportata anche dal buon dato sulla raccolta netta di Assoreti di febbraio.

Brilla Exor (+2,9%), mossasi in scia all’andamento prevalentemente positivo delle controllate quotate e i cui conti 2018 hanno messo in luce un calo del Nav per azione a 82,22 dollari (-13,6% a/a).

Nel Mid Cap tenta un rimbalzo Banca Ifis (+2%) con la Banca d’Italia che ha avviato un’ispezione ordinaria dopo le recenti operazioni straordinarie, mentre non si fermano i realizzi su doBank (-1,8%). Frazionale rialzo per Cerved (+0,7%), che secondo rumor di stampa resta comunque nel mirino di altri fondi di private equity, in attesa di novità sul rinnovo del cda.

Sullo Small Cap prova un timido recupero Banca Intermobiliare (+0,3%), con la banca che potrebbe crescere anche per linee esterne, mentre gli acquisti premiano ancora DeA Capital (+0,7%), il cui fondo IDeA Taste ha acquistato il 70% di “Alice Pizza”.