Servizi Finanziari (+0,0%) – Avvio ok per Banca Generali (+0,3%) e Azimut (+0,7%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia l’ottava in parità e allineato all’omologo europeo (-0,1%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,1%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con i rappresentanti delle due superpotenze che si sono incontrati di nuovo nella settimana appena conclusa. Il sentiment sembra abbastanza buono, come affermato dai presidenti delle due superpotenze.

Ulteriore incertezza è generata dal fronte della Brexit, con il primo ministro britannico, Theresa May, in trattativa con il capo dell’opposizione, Jeremy Corbyn, per arrivare a un’intesa che possa avere il via libera dal parlamento inglese, che ha chiesto di prorogare l’uscita al 30 giugno sperando di arrivare con una nuova proposta entro mercoledì 10 aprile, mentre il presidente del Consiglio UE, Donald Tusk, vuole proporre un rinvio “flessibile” di 12 mesi.

In riferimento all’Italia, gli ultimi rumor di stampa indicano che l’esecutivo nel nuovo Def che sarà discusso nel consiglio dei Ministri di oggi 9 aprile potrebbe ridurre le proiezioni di crescita per l’anno in corso allo 0,1%-0,4% dall’1% attuale, con il rapporto deficit/Pil che aumenterebbe al 2,3-2,4% dal 2,04 per cento.

Il Def conterrà “obiettivi di bilancio chiari e l’inquadramento economico. Ci saranno i numeri”. Lo ha dichiarato l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria.

La frenata del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali Banca Generali (+0,3%) continua il momento positivo grazie anche al buon dato sulla raccolta netta di marzo. Stesso discorso per Azimut (+0,7%), anch’essa sostenuta dal solido dato sulla raccolta netta di marzo, oltre che dalle parole del presidente Pietro Giuliani, che in un’intervista ha ribadito che il gruppo vuole restare indipendente

Moderato rialzo per Exor (+0,4%), mossasi in scia all’andamento contrastato delle principali controllate quotate e con la holding che avrà l’Investor Day il prossimo 21 novembre.

Nel Mid Cap ritraccia di poco Banca Ifis (-0,2%) con la Banca d’Italia che ha avviato un’ispezione ordinaria dopo le recenti operazioni straordinarie e con l’ormai ex Ad Giovanni Bossi che nei prossimi mesi deciderà se restare azionista, mentre tiene doBank (+0,2%), su cui secondo la stampa sono attese a breve novità sulla trasformazione societaria. Ok Cerved (+0,2%), che nei giorni scorsi ha perfezionato l’acquisto di Eurobank Property Solutions.

Sullo Small Cap prosegue il recupero di Banca Intermobiliare (+3,2%), con la banca che potrebbe crescere anche per linee esterne e con il 2018 che chiuso con una perdita netta  maggiore rispetto ai dati preliminari. Sugli scudi LVenture (+2%), che nei giorni scorsi ha presentato alla comunità finanziaria il nuovo piano industriale.