Tecnologia (+3,1%) – Stm (+3,5%) tonica nella settimana, in rimonta Digital Bros (+11,3%)

Nelle quattro sedute dal 15 al 18 aprile il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso in rialzo del 3,1%, sovraperformando l’Euro Stoxx Tecnologia (+1,4%) e il Ftse Mib (+0,4%).

In settimana l’attenzione si è concentrata sulle trimestrali statunitensi e sui dati macro, in particolare quelli sopra le attese provenienti dalla Cina su Pil, vendite al dettaglio e produzione industriale.

Sottotono gli indici Pmi manifatturieri europei, bene le vendite al dettaglio Usa, cresciute al massimo ritmo da settembre 2017.

Segnali positivi sul fronte del commercio, con l’avvio dei colloqui tra Ue e Usa e le indiscrezioni su Stati Uniti e Cina sempre più vicini ad un accordo.

Per quanto riguarda il settore IT, a livello internazionale si segnalano i conti di EricssonIbm e Asml.

A piazza Affari, nei quattro giorni la big cap Stm avanza del 3,5%, sostenuta dalle previsioni di ASML e dalla tregua Qualcomm-Apple sul contenzioso legato alle licenze.

La tlc Telecom Italia chiude poco mossa a -0,2%, mentre si complica l’ipotesi di scorporo della rete unica.

Le mid cap Reply e Sesa archiviano l’ottava rispettivamente a +0,8% e -0,5 per cento. Intanto si apprende che Anima SGR ha una partecipazione in Sesa pari al 5,011% del capitale sociale, detenuta in gestione discrezionale del risparmio.

Fra le società a capitalizzazione inferiore vola Eems (+55,2%) dopo i risultati del 2018 e le linee guida per il piano industriale 2019-2023.

In spolvero Digital Bros (+11,3%), che continua il recupero da inizio anno dopo un finale di 2018 difficile, seguita da Piteco (+9,4%).

Positiva Retelit (+1,6%), che ha avviato l’analisi del progetto di separazione dell’attività in due Società, una per l’infrastruttura in fibra e l’altra per i servizi a valore aggiunto. Intanto la Società evia S.p.A. ha cambiato denominazione in Retelit Digital Services S.p.A. ed è salita allo 0,78% del capitale della controllante.

Bene anche Wiit (+3,6%) dopo l’accordo sul Patent Box per il periodo 2015-2019, estendibile per ulteriori 5 anni e Tiscali (+2,7%) dopo l’assoluzione dei manager e delle società del gruppo dall’accusa di false comunicazioni sociali.

Debole Gpi (-1,1%) che ha presentato l’outlook per l’esercizio 2019 e le linee guida del piano strategico industriale 2020-2022.