Hera – Ok dei soci a bilancio 2018, dividendo a 0,10 euro e piano buy back

L’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio di esercizio 2018 ed esaminato il bilancio consolidato, chiuso con un utile netto a 296,6 milioni (+11,2%).

A fine anno 2018 l’indebitamento finanziario netta del gruppo si attesta a 2.585,6 milioni, sostanzialmente stabile rispetto al precedente esercizio. La qualità dei risultati è confermata dalla riduzione del rapporto debiti finanziari netti/Ebitda, sceso a 2,51 volte (rispetto a 2,56x del 2017), e dalle valutazioni delle principali agenzie di rating (Baa2 con Outlook stabile per Moody’s e BBB con Outlook positivo per Standard & Poor’s).

Intervenuto in assemblea, l’Ad Stefano Venier, ha sottolineato come il rapporto debiti finanziari netti/Ebitda sceso al 2,5x dia “lo spazio e la flessibilità per programmare un percorso di investimenti anche più sostenuto di quello degli ultimi anni, o anche per seguire alcune opportunità che dovessero nascere sul mercato in termini di acquisizioni”.

I soci hanno inoltre approvato la distribuzione di un dividendo di 10 centesimi di euro per azione, in crescita rispetto ai 9,5 centesimi dell’anno precedente.

Come confermato dal recente piano industriale, la società si dimostra attenta alla creazione di valore per gli azionisti, attraverso una politica dei dividendi in crescita fino a 11 centesimi nel 2022.

Ulteriore obiettivo, ha aggiunto Venier in assemblea, è quello di passare dagli oltre 2,5 milioni di clienti attuali, “numero significativo ma che non ci soddisfa a livello di piano industriale”, a “superare i 3 milioni di clienti”.

Un traguardo che “potrebbe avvenire – ha spiegato l’Ad – sia attraverso lo sviluppo organico nei prossimo anni, ma anche nel caso in cui dovesse completarsi positivamente una operazione alla quale partecipiamo, legata alla cessione dei clienti da parte della società veneta Ascopiave che è in corso, rispetto alla quale abbiamo presentato una proposta assieme ad altri operatori la scorsa settimana”.

Gli azionisti hanno infine rinnovato l’autorizzazione al Cda all’acquisto di azioni proprie per massimi 200 milioni per 18 mesi.