Moda (-0,8%) – Ancora sugli scudi di Safilo (+17,8%)

Nella seduta di ieri l’indice settoriale della moda ha terminato a -0,8%, al di sottO del corrispondente indice europeo di confronto (-0,7%).

Il meeting della Fed e le parole del presidente, Jerome Powell hanno fatto emergere l’intenzione dell’istituto di non ridurre i tassi di interesse nel corso del 2019. Secondo Powell e i colleghi del Fomc, inoltre, l’inflazione sta scontando una fase di debolezza transitoria e tornerà presto a convergere verso il target del 2% fissato dalla Fed.

Dal lato commerciale, vi sono stati passi avanti nei colloqui tra Usa e Cina dei giorni scorsi a Pechino. La prossima settimana a Washington le  parti si incontreranno nuovamente e potrebbero annunciare un accordo entro la fine della stessa.

Nel Ftse Mib vendite Salvatore Ferragamo (-2,6% a 19,66 euro), su cui gli analsiti di Jefferies hanno tagliato il giudizio ad “Undeperform” da “Hold” confermando il target price a 18 euro.

I titoli delle Mid Cap si muovono a due velocità con Tod’s che ha terminato a +0,4%, mentre Brunello Cucinelli  ha ceduto il 3,9 per cento.

Safilo (+17,8%) si è presa la scena tra le Small Cap, dopo il convincente +17,1% di martedì. Nel corso dell’Assemblea degli azionisti il Presidente di Safilo, Eugenio Razelli, ha dichiarato che: “Nel 2019 stiamo considerando la cessione a investitori statunitensi della catena di negozi Solstice. Inoltre prevediamo di migliorare i rendimenti grazie a una politica di contenimento dei costi e un miglioramento dei servizi al cliente”.

Segno positivo su Zucchi (+1%). La società ha reso noto che a fine marzo l’indebitamento finanziario netto è ammontato a 25,7 milioni, sceso di 1,3 milioni rispetto a fine febbraio scorso (27 milioni) e di circa 3 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (28,7 milioni), per effetto della stagionalità dell’attività.

Lettera su Stefanel (-1,7%), che ha posticipato al 14 giugno la presentazione del concordato preventivo.

La società ha comunciato che l’indebitamento finanziario netto è salito a 86,9 milioni a marzo, in lieve aumento rispetto agli 86,4 milioni a fine febbraio scorso.