Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,8% e allineato l’analogo europeo (-0,2%), risentendo del nuovo stop del comparto bancario (-1,1%) e chiudendo in direzione opposta rispetto al Ftse Mib (+0,1%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, dopo le nuove tensioni a colpi di tariffe reciproche, con i dubbi che la fanno da padrone sul proseguimento dei colloqui.
Sul versante nazionale, la Commissione UE sostiene che l’Italia dalle regole europee sul bilancio a causa del suo elevato debito pubblico e, pertanto, ritiene che l’avvio di una procedura di infrazione sia giustificata.
Adesso l’Ecofin, che raggruppa i ministri finanziari dell’Unione Europea, disporrà di due settimane (fino al 19 giugno) per decidere se allinearsi alle valutazioni dell’esecutivo comunitario.
“Il governo italiano continuerà ad avere un dialogo “costruttivo” con la Commissione Ue per raggiungere un accordo su come centrare i target di bilancio 2019, con deficit/Pil che scenderebbe al 2,1% rispetto al 2,4% indicato finora”, hanno sottolineato da palazzo Chigi.
Intanto, la Bce ha lasciato fermi i tassi di interesse, che rimarranno a tali livelli almeno fino a metà 2020. Il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, ha ribadito i rischi al ribasso per la crescita della zona euro.
La nuova frenata del comparto bancario ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali scattano i realizzi su Azimut (-3,1%) dopo le ultime sedute molto positive, con il presidente Pietro Giuliani ha ribadito il target di utile netto superiore ai 300 milioni per il 2019, con il gruppo che a fine 2024 si è prefissato un target di almeno il 15% per gli investimenti alternativi sul totale delle masse gestite.
Invariata Exor (0,0%), mossasi in scia all’andamento nel complesso sottotono delle principali controllate quotate.
Tra le Mid Cap resiste Banca Ifis (0,0%), i cui vertici in autunno presenteranno il nuovo piano industriale, mentre tenta un rimbalzo doBank (+4,4%), più vicina alla revoca delle licenza bancaria. Risale Cerved (+0,8%), con la società che presenta comunque interessanti potenzialità di sviluppo.
Tonica Nexi (+2,7%), che il prossimo 24 giugno farà il suo ingresso nel Ftse Mib. Nel frattempo, circolano rumor di stampa su possibili alleanze.
Tra le Small Cap in rosso Banca Sistema (-3,1%), il cui turnover factoring ha superato il miliardo da inizio anno, e Banca Intermobiliare (-3,3%), il cui presidente si è dimesso. In luce illimity (+1,2%), che il prossimo 24 giugno entrerà nel Ftse Italia Mid Cap.