Mercati – Chiusura flat per l’Europa, a Milano (+0,1%) acquisti su Tim (+3,4%)

Seduta incerta per le Borse del Vecchio Continente, al termine di un’ottava positiva in scia alle indicazioni delle banche centrali.

Il Ftse Mib archivia gli scambi poco mosso a 21.388,63 punti (+0,1%). Il Dax di Francoforte cede lo 0,1%, esattamente come il Cac 40 di Parigi, mentre il Ftse 100 di Londra chiude un calo dello 0,2 per cento. Sulla parità l’Ibex 35 di Madrid. Oltreoceano il Dow Jones sale dello 0,2%, l’S&P 500 è flat e il Nasdaq cede lo 0,2 per cento.

L’atteggiamento accomodante della Fed e della Bce ha innescato un ritorno della propensione al rischio, consentendo ai principali listini azionari internazionali di chiudere l’ottava con il segno più.

Nei prossimi giorni l’attenzione si sposterà prevalentemente sulla ripresa delle trattative commerciali fra Usa e Cina, in vista del G20 di Osaka che si terrà tra una settimana, nel quale si incontreranno i leader Donald Trump e Xi Jinping.

Sul fronte macro, gli indici Markit Pmi preliminari di giugno hanno evidenziato una leggera crescita rispetto a maggio, anche se l’indice manifatturiero continua a segnalare una contrazione del settore. In lieve calo, invece, gli omologhi dati statunitensi.

Sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,132, mentre il cambio fra biglietto verde e yen si apprezza a 107,6.

Il petrolio si avvia verso il maggiore guadagno settimanale da febbraio, con Wti e Brent rispettivamente a 57,5 dollari al barile (+0,7%) e 65,2 dollari al barile (+1,1%), in scia alle tensioni tra Stati Uniti e Iran. Secondo fonti di stampa, il presidente americano Donald Trump avrebbe approvato attacchi militari contro una serie di obiettivi iraniani in risposta all’abbattimento di un drone Usa, salvo poi annullare l’operazione. Tuttavia, restano elevati i timori per un conflitto che potrebbe causare l’interruzione dei flussi di greggio dal Medio Oriente.

Intanto, l’oro approfitta della debolezza della valuta americana per riavvicinarsi a 1.400 dollari, superati ieri per la prima volta dal 2013.

Sul fronte obbligazionario, il rendimento del Btp si attesta al 2,15%, con il relativo spread verso il Bund in calo a 243 punti base.

Tra le big cap di Piazza Affari gli acquisti premiano in particolare Telecom Italia (+3,4%), che ha sottoscritto con Enel e Cdp un Accordo di Confidenzialità volto ad avviare un confronto finalizzato a valutare possibili forme di integrazione delle reti in fibra ottica di Tim e Open Fiber.

Ben intonate banche e petroliferi, sottotono invece Atlantia (-4,3%) insieme agli altri titoli del settore autostradale, dopo l’approvazione del nuovo sistema di pedaggi da parte dell’Autorità dei Trasporti.