Servizi Finanziari (0,0%) – Ok Banca Generali (+0,9%) nell’ottava, vola Nexi (+6,7%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana sulla parità e “battendo” l’analogo europeo (-0,9%), risentendo della lieve frenata del comparto bancario (-0,1%) e chiudendo al di sotto del Ftse Mib (+0,9%).

Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, alimentati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, che paiono attenuarsi per ora dopo la riapertura dei negoziati.

Intanto, le circostanze sembrano indicare un taglio dei tassi di 25 pb da parte della Fed nella riunione di fine luglio, mentre la Bce ha confermato una possibile nuova politica monetaria espansiva nel caso si protragga il rallentamento economico.

Sul versante nazionale, la Commissione UE ha preso la decisione di non consigliare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che l’esecutivo di Roma ha varato i provvedimenti che servivano a diminuire il rapporto deficit/Pil al 2,04% nel 2019.

“Sono sfumati di fronte alla realtà dei fatti e delle azioni i dubbi immotivatamente diffusi sulla coerenza delle politiche del nuovo governo con il quadro delle regole europee. Il significativo ridimensionamento dello spread e’ la testimonianza della fiducia sulla sostenibilità di lungo temine”, ha rimarcato l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria.

La buona tenuta del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra cui sul Ftse Mib gli acquisti premiano Azimut (+0,4%), supportata anche dal solido andamento della raccolta netta di giugno, mentre sul Mid Cap spicca Banca Generali (+0,9%), sostenuta anch’essa dal buon dato sulla raccolta netta di giugno.

Sul listino principale scattano i realizzi su Fineco (-4,6%) dopo cavalcata dell’ultimo mese, con la società che ha collocato con successo un bond AT1 da 300 milioni e con UniCredit che ha ceduto il rimanente 18,3% detenuto nel capitale della banca multicanale.

Sul Ftse Mib sprint di Nexi (+6,7%), la cui tecnologia è stata scelta da Ubi per i nuovi bonifici istantanei.

Sul Mid Cap bene doValue (+4,8%), che ha perfezionato l’acquisto di Altamira, mentre rallenta Banca Ifis (-1,6%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi. Risale Cerved (+1,3%), reduce da diverse sedute no dopo che Mps ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.

Tra le Small Cap stop per Banca Sistema (-2,2%), la cui controllata ProntoPegno ha avuto l’ok di Bankitalia ad operare. Lettera su Banca Intermobiliare (-3,5%), che ha da poco ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.