Banche (+1,1%) – In luce Intesa SP (+2%), Ubi (+1,5%) e Mps (+1,4%)

Il Ftse Italia Banche chiude con rialzo dell’1,1% e al di sopra dell’omologo europeo (+0,6%), supportando anche il Ftse Mib (+0,8%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, anche a causa delle persistenze incertezze sulla questione commerciale Usa-Cina. Nel frattempo, la Fed ha abbassato i tassi di 25 pb e ha interrotto il processo di riduzione del proprio bilancio.

Per quanto riguarda l’Italia, a farla da padrone sono i dubbi circa la tenuta del Governo, a causa dei contrasti di Lega e Movimento 5 Stelle su varie tematiche, mentre l’Istat ha confermato la stagnazione dell’economia italiana con il dato del secondo trimestre.

In questo contesto lo spread Btp-Bund si è mantenuto in area 200 pb (fonte Mts Markets), con il comparto bancario che ha tentato un rimbalzo, mentre prosegue la tornata delle trimestrali.

Risalgono tutti i titoli del Ftse Mib, tra cui Intesa Sanpaolo (+2%), grazie alla buona trimestrale riportata e all’accordo siglato con Prelios su 10 miliardi di Utp, Bper (+2,7%), che ha concluso l’acquisto di Unipol Banca, e Ubi (+1,5%), che oggi pubblicherà i conti.

Sul Mid Cap frena ancora Credem (-0,2%), mentre recuperano in parte Popolare Sondrio (+0,5%) e Creval (+0,6%). Tutte e tre le banche divulgheranno i risultati nei prossimi giorni.

Tornano gli acquisti su Mps (+1,4%), in rally per buona parte della seduta, con la banca che prosegue con il de-risking e che ha reso noti i dati del secondo trimestre e avviato l’iter per cedere 350 milioni di immobili.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se sospesa dalle contrattazioni, con il piano di salvataggio, che coinvolge Cassa Centrale Banca, che ha avuto il via libera definitivo del Fitd.

Si interrompe il recupero di Banca Finnat (-0,7%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim e in attesa dei risultati e in attesa della semestrale di oggi.