Servizi Finanziari (-3%) – Ottava di vendite diffuse sul settore

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana con un rosso del 3% e facendo peggio dell’analogo europeo (-1,5%), risentendo delle vendute sul comparto bancario (-5,2%) e uniformandosi al Ftse Mib (-3,6%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, anche a causa delle persistenze incertezze sulla questione commerciale Usa-Cina. Nel frattempo, la Fed ha abbassato i tassi di 25 pb e ha interrotto il processo di riduzione del proprio bilancio.

Per quanto riguarda l’Italia, a farla da padrone sono i dubbi circa la tenuta del Governo, a causa dei contrasti di Lega e Movimento 5 Stelle su varie tematiche, mentre l’Istat ha confermato la stagnazione dell’economia italiana con il dato del secondo trimestre.

La frenata del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, nonostante i buoni dati emersi nel complesso dalle trimestrali finora pubblicate.

Sul Ftse Mib contiene il calo Nexi (-1,1%), dopo i buoni risultati del primo semestre che hanno permesso di migliorare la guidance per il 2019, e con la società che inizia a valutare possibili operazioni di M&A all’estero.

Male Exor (-4,3%), mossasi in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate a Piazza Affari.

Sul Mid Cap frena Banca Ifis (-0,8%), che ha evidenziato una trimestrale in crescita e con la banca che ha allo studio una partnership con Credito Fonadiario. Sotto pressione doValue (-6,3%), che ha ricevuto nuovi mandati di gestione per 1,5 miliardi di Npl e che ha divulgato una solida semestrale, e Cerved (-4,7%), nonostante una semestrale in crescita e l’acquisizione annunciata.

Tra le Small Cap ok Banca Sistema (+0,2%), dopo la buona semestrale riportata, mentre scattano le vendite su DeA Capital (-2,7%), nonostante l’operazione annunciata con Quaestio Holding. In spolvero LVenture (+10,6%), con i diritti rimasti inoptati già tutti venduti.