Sabato il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di Vivendi per partecipare all’assemblea degli azionisti di mercoledì 4 settembre ed esercitare il proprio diritto di voto per il 9,99 per cento.
E’ quanto si apprende da fonti di stampa.
Il Tribunale ha stabilito che Mediaset e chi sarà chiamato a presiedere suddetta assemblea “ammettano le 113.533.301 azioni possedute direttamente da Vivendi, pari al 9,61% del capitale sociale di Mediaset e al 9,99% dei diritti di voto, nonché di consentire a Vivendi in assemblea il diritto di voto e l’esercizio di ogni relativo diritto amministrativo inerente numero di azioni 9,61%”.
La società transalpina ha divulgato un comunicato in cui sottolinea soddisfazione per la sopracitata decisione che “riconosce il diritto di partecipare e votare a Vivendi come azionista, con il 9,99% dei diritti di voto, dopo aver tenuto conto del trasferimento delle sue azioni rimanenti a Simon Fiduciaria”.
Inoltre, Vivendi ha ribadito la volontà di esprimere un voto contrario all’assemblea di giovedì in merito alla fusione che porterà alla nascita di Mfe, avendo valutato “i diritti, o la mancanza di questi, che gli azionisti di minoranza avrebbero ai sensi del proposto statuto di Mfe”.
Si ricorda che a fine agosto la società transalpina, guidata da Vincent Bollorè, aveva depositato il sopracitato ricorso, dopo che l’assemblea straordinaria di metà aprile l’aveva esclusa dal voto.
Intorno alle 9:30 il titolo Mediaset avanza dell’1,43% a 2,83 euro, sovraperformando sia il Ftse italia Mid Cap (+1,02%) sia il relativo indice settoriale media (+0,68%).