IEG – Nessun impatto sulle strategie da dimissioni Ceo, feedback positivi dopo incontri con investitori

A seguito della pubblicazione dei risultati al 30 giugno e delle dimissioni dell’Amministratore Delegato, Ugo Ravanelli, Italian Exhibition Group (IEG) ha organizzato una serie di incontri con la comunità finanziaria per illustrare i traguardi del semestre, oltre a confermare agli investitori la solidità del business e l’impegno del management a perseguire gli obiettivi prefissati.

Ricordiamo che il Cda ha immediatamente conferito tutti i poteri relativi alla gestione ordinaria e straordinaria al Presidente, Lorenzo Cagnoni, il quale aveva ricoperto il ruolo di Ad fino all’aprile del 2018 ed “è artefice di molte delle operazioni che hanno portato IEG agli attuali successi”, come ricorda il Cfo di IEG, Carlo Costa.

“Gli investitori hanno apprezzato la rapidità di azione dell’azienda nel trasferire le deleghe e nell’incontrare il mercato, al quale è stato spiegato che il business ordinario è saldamente in mano ad un management con consolidata esperienza”, afferma il direttore finanziario.

Un messaggio che la comunità finanziaria ha percepito chiaramente, come testimoniano anche le ricerche degli analisti di Intermonte ed Equita Sim, aggiornate a seguito degli incontri. I primi hanno ribadito il giudizio “outperform” con target price 5,7 euro, mentre Equita ha confermato il rating “buy” alzando le stime e il prezzo obiettivo, da 5,15 a 5,30 euro.

“Le strategie delineate dal piano industriale, approvato nel dicembre del 2017 e aggiornato per l’Ipo, sono ben chiare e non verranno modificate”, ricorda Costa. “Saranno perseguiti gli stessi obiettivi e si sta già cercando un nuovo Ad”. Nel corso degli incontri, infatti, il presidente Cagnoni ha confermato che “IEG si è già attivata per la ricerca di un nuovo Ceo che abbia caratteristiche e conoscenze adatte per questa azienda e per il mondo finanziario”.

Non hanno poi ragione di essere alcuni timori emersi durante gli incontri riguardanti l’ipotesi che il cambio di governance possa condizionare la strategia di M&A, specie l’integrazione con altre importanti fiere, come la trascorsa integrazione tra i poli di Rimini e Vicenza. Come rimarca Carlo Costa, “si tratta di progetti in cui il presidente Cagnoni era ben coinvolto e che fanno parte delle linee strategiche del piano industriale, per cui verranno portate avanti con la medesima convinzione”.

Del resto, sottolinea il Cfo, “la tendenza segnata del mercato è quella di una progressiva concentrazione tra i principali quartieri fieristici e noi lavoriamo costantemente per farci trovare pronti nel momento in cui si presentino le giuste opportunità. Siamo sul pezzo e la nostra storia lo dimostra, abbiamo rassicurato gli investitori che continueremo a perseguire con determinazione questi obiettivi strategici, che potrebbero cambiare radicalmente la pelle e i numeri dell’azienda”.

Il nuovo Ad prenderà in mano un gruppo solido, reduce da ottimi risultati semestrali e con tutti i presupposti per continuare a far bene. Innanzitutto, spiega il Cfo, “l’ampia visibilità consentita dal nostro business ci consente di affermare che anche la seconda metà dell’anno e il primo trimestre del 2020 saranno ricchi di soddisfazioni”.

“La nostra azienda”, aggiunge Costa, “è forte in settori che hanno risentito in misura minore della contrazione economica: food, lusso, turismo, tecnologie ambientali, tutti settori più resistenti ad un eventuale peggioramento del ciclo. Questo elemento, in aggiunta alla buona visibilità, ci permette di intervenire tempestivamente a sostegno delle vendite e della marginalità, laddove necessario”.

Inoltre, rimarca Costa, “quelle che noi organizziamo sono le manifestazioni leader nei nostri settori di riferimento. Pertanto, anche in un contesto di crisi economica che porti gli espositori a tagliare i budget per investimenti, comunicazione e partecipazioni agli eventi, è evidente come non possano mancare alle nostre fiere, perché si tratta di uno strumento di comunicazione imprescindibile”.

Peraltro, il mercato fieristico sta vivendo una fase positiva e non sta risentendo delle difficoltà economiche del Paese. “Siamo contenti che sia così e che anche i nostri competitor vadano bene, significa che il prodotto è richiesto e che ci sono investimenti, perché gli espositori e i visitatori continuano a prediligere l’incontro fisico, anche e soprattutto per contenuti tecnologici e digitali complessi da vendere”.

Un altro elemento a favore di IEG, apprezzato dagli investitori, è rappresentato dalla trasparenza e dalla struttura della governance. “Riteniamo che siano valori importante per l’azienda, in grado di aiutare la nostra crescita culturale e trasformarla in crescita economica. Per questo”, conclude Costa, “abbiamo scelto volontariamente di aderire a tutti i requisiti richiesti alle società Star di Borsa Italiana cosicché, non appena avremo il flottante necessario, chiederemo l’ammissione a questo segmento”.

Ricordiamo infine che l’operazione di quotazione ha messo in mano agli istituzionali al momento dell’Ipo circa il 17,5%, che ha portato al 27,01% le azioni in mano al mercato; la parte rimanente è detenuta da Regione Emilia-Romagna (4,70%), Vicenza Holding S.p.A. (19%) e Rimini Congressi Srl (49,29%). Quest’ultima, in virtù del Voto Maggiorato, esercita al momento il 64,53% dei diritti di voto.