Banche (+3,9%) – Settimana sugli scudi per Banco Bpm (+7,2%), Ubi (+4,7%) e UniCredit (+5,3%)

Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con uno scatto del 3,9% e “battendo” l’omologo europeo (+2,8%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,7%).

Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima.

Intanto, è stata raggiunta un’intesa tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit, su cui il Parlamento inglese sabato scorso ha rinviato il voto.

Sul fronte italiano, il Governo, che ha aggiornato i target della manovra con un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo, ha ultimato i dettagli del documento programmatico relativo alla manovra 2020 che è stato inviato alla Commissione Europea.

In questo contesto, con lo spread Btp-Bund sceso in area 130 pb, il comparto bancario è risultato in spolvero.

Sul Ftse Mib sprint di Banco Bpm (+7,2%), che secondo rumor potrebbe cedere le attività non captive di ProFamily e con il mercato che vede una potenziale aggregazione con Ubi (+4,7%), nel cui capitale il nuovo patto di consultazione è salito al 17,8 per cento.

In gran spolvero UniCredit (+5,3%), su cui sono tornate le voci sulla possibile creazione di una sub-holding che raggruppi le attività estere e con la Fondazione Cariverona che auspica una manovra straordinaria nel nuovo piano.

Bene Mediobanca (+5,3%), mentre proseguono le indiscrezioni sulle possibili intenzioni del neo azionista Leonardo Del Vecchio, e Bper (+%), sostenuta dal ‘buy’ di Hsbc.

Sul Mid Cap ok Mps (+2%), con il de-risking che potrebbe slittare al 2020 secondo gli ultimi rumor e con la banca che non ha in mente di applicare i tassi negativi sui depositi e che procede con l’iter per la cessione degli immobili.

Scatta Popolare Sondrio (+7,7%), su cui la Bce ha indicato di dare priorità al de-risking non dando l’ok all’acquisto di Caricento, mentre secondo indiscrezioni potrebbe slittare il closing dell’acquisizione di Farbanca.

Tra le Small Cap, focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno.